Le F1 sono la massima espressione della tecnologia applicata al motorsport. Oggi scopriremo un aspetto curioso.
Le monoposto di F1 nascondono tantissimi segreti: sono dei gioielli di tecnologia, delle vere e proprie astronavi che rappresentano dei capolavori di ingegneria. Dietro alle loro performance si celano migliaia di ore di lavoro dei tecnici, di ore di simulazione ed in galleria del vento, dove i gioielli del Circus nascono e crescono.
Per quanto riguarda i motori, la F1 ha imboccato ormai da tanti anni la strada di un futuro più green, abbandonando il sound degli storici V8 e V10 che rombavano facendo tremare l’asfalto ad ogni loro passaggio. Nel 2014 assistemmo all’avvento delle power unit turbo-ibride, motori molto più efficienti che negli anni hanno conosciuto uno sviluppo importante, sia dal punto di vista della potenza che nella riduzione delle emissioni.
L’arrivo di queste unità propulsive è però coinciso con il crollo dello spettacolo, visto il dominio totale della Mercedes che è durato per sette stagioni consecutive. L’egemonia del team di Brackley è stata interrotta lo scorso anno dalla Red Bull di Max Verstappen, ed in questo inizio di 2022 anche la Ferrari è tornata a fare la parte del leone.
La stagione appena iniziata ha visto l’avvento del nuovo regolamento, con il ritorno delle vetture ad effetto suolo e nuovi bio-carburanti E10. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni, ma anche sull’abbattimento dei costi si è intervenuto in maniera importante. Le power unit sono state infatti congelate sino alla fine del 2025, e si potrà intervenire solo per sistemare eventuali guai di affidabilità.
Dal 2026, il Circus metterà le mani anche sulle power unit. Da quando vennero introdotte nel 2014, le architetture e le composizioni di questi gioielli di tecnologia non sono mai state modifiche, ma tra qualche stagione ci saranno diverse novità. La riunione della F1 Commission ha sancito la definizione delle nuove linee guida.
Dal 2026, le power unit avranno le seguenti caratteristiche: le prestazioni resteranno le stesse (giri motore inalterati), con un aumento della potenza elettrica pari a circa il 50%, ma soprattutto, l’utilizzo del bio-carburante verrà portato al 100%. Confermato il tetto di spese massi sui costi per attirare nuovi motoristi.
Tuttavia, la riunione della F1 Commission non ha ancora sciolto alcuni nodi. Tetto di spese e i bonus previsti per i nuovi motoristi, le ore di test al banco, situazione della Red Bull Powertrains Limited, che potrebbe essere inquadrata come un nuovo motorista ed ingresso della Porsche.
F1, ecco quanti litri di benzina imbarcano le vetture
In F1, il quantitativo di carburante che viene utilizzato si misura in chili e non in litri, e dal 2010 i serbatoi sono stati ingranditi, sino a poter imbarcare all’incirca 100 kg di benzina. Questo è infatti il massimo concesso, cosa che a volte porta i piloti anche a dover risparmiare del carburante durante le corse.
In passato, abbiamo assistito anche a delle clamorose squalifiche per coloro che nel serbatoio non avevano il quantitativo di benzina a bordo sufficiente per le verifiche tecniche della FIA. L’ultimo a rimetterci in tal senso è stato Sebastian Vettel, che al GP d’Ungheria dello scorso anno perse il secondo posto, a causa di un errore di calcolo dei tecnici dell’Aston Martin.
Come abbiamo anticipato, l’ingrandimento dei serbatoi è avvenuto nel 2010, mentre sino all’anno precedenze la loro ampiezza non superava i 60 kg di portata. Infatti, dall’inizio dello scorso decennio sono stati banditi i rifornimenti, che vennero introdotti nel 1994 e poi rimossi per motivi di sicurezza dopo oltre tre lustri.
Tuttavia, i rifornimenti assicuravano un gran bello spettacolo, viste le varie tattiche che le squadre potevano tentare. La Ferrari ha dominato gran parte dell’era dei rabbocchi in F1, grazie a delle tattiche perfette pensate dal muretto. Probabilmente, non vedremo più i bocchettoni protagonisti, ma mai dire mai in questo sport così imprevedibile.