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Formula 1

Red Bull, i sospetti della Ferrari sul caso benzina agitano il paddock

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Giovanni Messi

La Red Bull fa molto discutere per alcuni curiosi accorgimenti presi in Spagna. Mattia Binotto ha commentato la situazione.

Il Gran Premio di Spagna ha definitivamente ribaltato quelli che sono i valori nel mondiale della rivoluzione tecnica. Dopo due mesi esatti in cui la Ferrari e Charles Leclerc erano rimasti sempre in testa al campionato, a Barcellona è avvenuto il cambio della guardia. Max Verstappen ha trionfato portandosi a +6 sul monegasco, mentre la Red Bull è ora in fuga con 26 lunghezze di margine sul Cavallino dopo la doppietta completata da Sergio Perez.

Red Bull RB18 (LaPresse)

Una brutta batosta per la Scuderia modenese, che ancora una volta non è riuscita a sfruttare l’ennesima, strabiliante pole position staccata da Leclerc al sabato. L’ex leader del mondiale aveva condotto un week-end perfetto, primeggiando in tutte le sessioni di prove libere ed anche nel momento clou della qualifica. Tuttavia, i punti si fanno alla domenica, ed è lì che il team di Milton Keynes ha fatto la grande differenza.

Per la Red Bull non si è trattato di certo di un fine settimana facile, con Verstappen che a causa di un guaio al DRS non ha potuto attaccare il tempo record di Charles al sabato e che ha dovuto fare a meno dell’ala mobile per quasi tutta la gara. Inoltre, il campione del mondo ha anche commesso un errore nei primi giri, scivolando in quarta posizione dietro a Perez ed alla Mercedes di George Russell.

Tutto appariva compromesso prima di metà gara, ma poi il turbo e l’MGU-H della Rossa del leader hanno ceduto, regalando agli anglo-austriaci un trionfale 1-2. Si è trattato di una mazzata per la Ferrari, detronizzata delle leadership iridate e che ora non avrà la minima scusa a Monte-Carlo, dove servirà una vittoria per non dire addio al titolo per l’ennesima volta. Il tutto, dopo un inizio di stagione perfetto.

Red Bull, Binotto avanza sospetti sulla benzina

Prima della partenza del Gran Premio di Spagna, abbiamo assistito ad una curiosa scena in casa Red Bull. Max Verstappen è uscito dal box per il giro di schieramento in griglia a dieci secondi dall’accensione del semaforo rosso, il che lo avrebbe costretto a partire dalla pit-lane per la gara.

Tutti si sono chiesti quali fossero i motivi, e dalle indiscrezioni riportate da “Autosport” si parla di qualcosa legato al carburante. La Red Bull ha detto che l’arrivo in ritardo di Verstappen in griglia è stato dovuto a problemi con il DRS, ed infatti il ​​team è stato inquadrato mentre si controllava l’ala posteriore prima dell’apertura della pit-lane.

Tuttavia, quella del carburante resta l’ipotesi più plausibile. L’articolo 6 del regolamento tecnico FIA specifica che il carburante non può essere più di 10 gradi centigradi al di sotto della temperatura ambiente ufficialmente dichiarata. Le regole affermano: “Nessun carburante destinato all’uso immediato in un’auto può essere più di dieci gradi centigradi al di sotto della temperatura ambiente“.

Nel valutare la conformità, la temperatura ambiente sarà quella registrata dal fornitore di servizi meteorologici nominato dalla FIA un’ora prima di qualsiasi sessione di prove libere o due ore prima della gara. Queste informazioni verranno visualizzate anche sui monitor di cronometraggio“.

Per le prime cinque gare di questa stagione con le nuove vetture è stato concordato tra i team e la FIA di fissare la temperatura minima del carburante a 18 gradi, in effetti utilizzando una temperatura ambiente immaginaria di 28 gradi per Bahrain, Jeddah, Melbourne, Imola e Miami.

Va detto però che la cifra è tornata alla regola originale per il Barcellona. La temperatura ambiente ufficiale della FIA prima della gara era di 35 gradi, quindi il carburante non poteva essere più freddo di 25 gradi. Le squadre devono rifornire di carburante le loro vetture due ore prima della partenza e dichiarare alla FIA quanto c’è a bordo. Il carburante quindi si riscalda gradualmente mentre è seduto nell’auto e quel processo continua quando il motore è in funzione nel garage.

Tuttavia, dopo la gara, il boss della Ferrari Mattia Binotto ha suscitato scalpore quando ha dichiarato di ritenere che il carburante debba essere al di sopra del minimo “in ogni momento“, ed ha suggerito che una squadra non può riscaldarla facendo funzionare il propulsore dell’auto. Va detto che controllare certe dinamiche è da sempre molto complesso, visto che ogni squadra cerca di trovare le proprie “furbate”.

Ovviamente non posso sapere cosa stesse succedendo in quel momento”, ha detto dell’arrivo in ritardo di Verstappen sulla griglia. “Posso immaginare che sia dovuto alla temperatura del carburante nel serbatoio, che deve essere al massimo di 10 gradi al di sotto della temperatura ambiente“. Situazione complessa quella che vede protagonisti i team di riferimento.

Penso che i regolamenti dovrebbero essere sempre rispettati durante l’evento. Quindi non solo quando l’auto sta uscendo, ma anche nel garage stesso. Quindi non credo che un fuoco acceso per scaldare un serbatoio del carburante sarebbe sufficiente, perché il carburante dovrebbe essere sempre, non più di 10 gradi, quindi posso solo fidarmi della Federazione Internazionale che controlla“. Le prossime settimane riserveranno molte sorprese, nella consapevolezza che questo titolo si combatterà su più fronti.

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Giovanni Messi
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