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Formula 1

F1, team costretti a saltare dei GP? Scatta l’allarme budget cap

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Davide Russo

Si è accesa una spia rossa all’interno del circus della F1 e riguarda il limite di spesa che potrebbe portare le squadre a saltare gli ultimi appuntamenti del calendario. Ecco come stanno le cose.

Il budget cap è stato introdotto in F1 nella scorsa stagione con il chiaro obiettivo di equilibrare un campionato sempre più sbilanciato. Da otto anni di fila, ovvero dalla rivoluzione ibrida della Formula 1, la Mercedes ha dominato la scena, vincendo titoli costruttori a ripetizione. Limitando la spesa dei team più ricchi i vertici sognavano un campionato più competitivo.

Ferrari F1-75 (ANSA)

I regolamenti 2022 hanno introdotto le auto ad effetto suolo, ma non hanno stravolto i valori di forza. I tre top team hanno conservato una posizione di vantaggio sulle altre squadre, assicurandosi una superiorità tecnica difficilmente colmabile. La Mercedes ha compiuto un passo indietro, diventando terza forza, ma due team hanno, per ora, fatto il vuoto. Ferrari e Red Bull Racing hanno dimostrato di avere una marcia in più, creando un gap incolmabile per squadre come McLaren, Alpine, Aston Martin etc.

Il budget cap mira anche a creare un sistema che permetta a tutti i team di sostenersi, finanziariamente, a lungo termine. Lo scorso anno era fissato a 145 milioni di dollari ed è poi sceso a 140 milioni per la stagione in corso. In realtà il tetto di spesa è di 142 milioni di dollari perché è stato stabilito che per ciascuna gara in più, oltre le 21, il BC aumenta di un milione. Il calendario 2022 prevede, infatti, 23 gare totali. Inoltre, dalla stagione 2023 in poi, il budget cap sarà di 135 milioni di dollari.

Occorre ricordare che la cifra è relativa, esclusivamente, alle monoposto. Le altre voci sono escluse dal budget cap. Gli stipendi dei piloti, dei membri dei team, di marketing rappresentano un extra. In una condizione di inflazione elevata con aumenti di spesa dei componenti e dei costi in altre aeree, Christian Horner ha rappresentato uno scenario drammatico che potrebbe verificarsi nel prosieguo della stagione 2022.

F1, scenario apocalittico per i team

Il team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, ha annunciato che sette squadre potrebbero dover saltare quattro gare per rimanere entro il limite del budget cap. “Abbiamo bisogno che la FIA affronti la questione inflazionistica, perché penso che probabilmente sette squadre dovranno saltare le ultime quattro gare per rientrare nel limite quest’anno dal consenso che c’è stato su e giù per il paddock“, ha dichiarato a The-Race.com.

Non si tratta solo delle grandi squadre, sono le squadre nel mezzo che stanno davvero lottando con il tasso inflazionistico che stiamo vedendo e che potrebbe anche peggiorare nella seconda metà dell’anno“, ha aggiunto il manager inglese. Per cambiare il limite di spesa occorrerebbe una super maggioranza, ovvero otto delle dieci squadre partecipanti al campionato F1. Diversi team minori potrebbero non essere favorevoli ad un aumento delle spese.

L’aumento dei costi per il trasporto di merci, utenze, alcuni costi dei materiali e altri aspetti legati all’approvvigionamento energetico, rischiano di far bruciare il budget in tempi record. Si potrebbe pensare anche ad una strategia del team austriaco che, forse sin qui, ha speso più chiunque per aggiornare la monoposto, affinché il budget possa essere modificato, ma un problema reale c’è. Horner ha specificato che la sua valutazione si basa su numeri concreti e quindi avrà tutte le ragioni per avanzare nuove richieste nella stanza dei bottoni. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha già chiesto spiegazioni. 

Squadre come Mercedes, Ferrari, Aston Martin e McLaren potrebbero essere favorevoli ad una rivalutazione del budget cap, sebbene il team di Woking avesse spinto per limitare più possibile il tetto di spesa massimo. Il team principal della McLaren, Andreas Seidl, ha suggerito che al momento è impossibile mantenere il limite, date le condizioni economiche. “Per noi è chiaro: rispettare il limite di costo è una necessità assoluta per questo sport e non è un segreto che stavamo spingendo molto per introdurlo e spingerlo verso i numeri che abbiamo ora – ha analizzato Seidl – basta guardare le nostre bollette e l’incredibile aumento dei costi di trasporto. Deve essere possibile avere un confronto con tutte le squadre insieme alla FIA per trovare soluzioni eque”.

Formula 1, lo scontro tra i team

Le circostanze, a causa della pandemia e allo scoppio del conflitto in Ucraina, sono cambiate e ciò comporterà l’avanzamento di nuove pretese da parte di molti team, ma non di tutti. L’Alpine, ad esempio, non sarebbe favorevole. “Abbiamo impostato i nostri budget in anticipo. Abbiamo anticipato un po’ l’inflazione: l’inflazione così non si è limitata a insinuarsi per noi. Se guardi indietro all’inflazione di dicembre, l’RPI [indice dei prezzi al dettaglio] era già al 7% e la maggior parte dei team fa i propri budget tra novembre e dicembre per l’anno successivo”, ha spiegato Otmar Szafnauer.

Il team principal della squadra transalpina ha specificato che è una situazione gestibile per tutti. Le squadre dovranno per questo motivo essere ancora più attente nel gestire gli sviluppi delle wing car. Il team principal dell’Aston Martin, Mike Krack, ha aggiunto che “finché l’approccio per la gestione dell’inflazione nei regolamenti è ragionevole, come risulta dalle proposte, lo sosterremo“. Per il tedesco nessun team sarà costretto a saltare degli appuntamenti del campionato.

E’ evidente che tra i team vi sia una spaccatura e andrà trovata una soluzione al problema, magari considerando l’eventuale inflazione in aumento nella seconda fase dell’anno una voce extra. Il rischio è che ad un certo punto si ritorni nella medesima situazione in cui erano prima le squadre, con top team in grado investire cifre illimitate e piccole squadre in clamorose difficoltà economiche. L’ambiente altamente competitivo del circus non rende facile trovare un punto di incontro tra le varie esigenze, ma per il bene della F1 occorre cercare un compromesso. Un ruolo chiave, naturalmente, lo avrà la FIA che sorveglia tutto, aspettando il corso degli eventi.

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Davide Russo
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