Visto il controllo delle spese, il GP di Montecarlo, con le sue strade strette e i muretti ravvicinati rappresenta un bel pericolo per le F1.
La F1 arriva nel posto più glamour e spettacolare del Mondiale, Montecarlo. Sarà uno dei weekend più belli ed emozionanti per i piloti, che non vedono l’ora di confrontarsi su uno dei circuiti più antichi del Circus, ma soprattutto un vero cittadino, dove ogni minimo errore lo paghi a caro prezzo. E proprio questo particolare non è da poco, visto che ormai la F1 è entrata nell’era del budget cap. Infatti con 140 milioni da gestire in spese per aggiornamenti e ricambi, ogni minimo incidente può creare apprensione all’interno dei box.
Monaco, con i suoi guard-rail ravvicinati e le vie di fuga praticamente nulle, rappresenta uno dei pericoli maggiori per i team di F1. Anche perché storicamente di toccate ai cordoli o ai muretti ce ne sono sempre tante. E anche un minimo problema dovuto a un errore può costare davvero caro, in tutti i sensi.
Che Montecarlo sia pericolosa lo dice la storia, ma anche i dati della scorsa stagione lo confermano. Con quasi 2,7 milioni di dollari spesi in riparazioni, il weekend del Principato è risultato il sesto nel calendario di F1 tra i più “costosi” per i team. Lo sa benissimo soprattutto la Haas, che con il botto rimediato dopo il Casinò da Mick Schumacher ha dovuto spendere oltre 1,3 milioni di dollari per rimettere in sesto la monoposto. Ma anche la Ferrari ne sa qualcosa, visto che per il problema di Charles Leclerc, che ha sbattuto dopo aver ottenuto la pole non riuscendo poi a partire per la gara, ha speso 665 mila dollari.
Ecco, queste cifre quest’anno per una scuderia di F1 sono davvero troppo alte. Per questo servirà una grande attenzione. Ma non è solo questo il problema. Con la gara di Barcellona corsa lo scorso weekend, molti team sono quasi a corto di pezzi di ricambio per alcune parti. In particolare sette squadre hanno portato grandi aggiornamenti al Montmelò, con alcune componenti sviluppate solo all’ultimo minuto. E per Monaco, in caso di danni, molti dovranno tornare ai pezzi “standard”.
Ad esempio Aston Martin ha solo una copia ciascuno dei pannelli laterali, del sottoscocca e del sistema di raffreddamento della versione B della propria monoposto. Dunque se Sebastian Vettel o Lance Stroll dovessero fare qualche incontro ravvicinato con i muretti, sarebbero costretti a tornare alla vecchia versione della macchina. Stessa situazione o quasi in Alfa Romeo, con i pezzi nuovi che sono disponibili solo per Valtteri Bottas e in numero molto risicato. Il problema poi sarebbe tornare al “passato”, perchè il passaggio a un vecchio pacchetto aerodinamico sarebbe di regola illegale.
Mercedes ad esempio non ha tutte le ali anteriori possibili per questo appuntamento, oltre al sottoscocca, così come McLaren per l’ala posteriore. Dunque vedremo un po’ come si comporteranno i piloti. Ma c’è da scommettere che forse dai box sia arrivato un messaggio forte e chiaro: andate adagio, se potete.
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