Gunther Steiner ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva a noi di Tuttomotoriweb dove ha parlato di F1 e del futuro del team.
La stagione della Haas sinora è stata sicuramente di buon livello. In tanti però si chiedono del futuro di Mick Schumacher che sinora non ha cominciato nel migliore dei modi il suo secondo anno in F1. Di questo e di molto altro abbiamo parlato direttamente con il team principal del team americano, Gunther Steiner.
Il manager italiano si è concesso in esclusiva ai microfoni di Tuttomotoriweb.it parlando del futuro del team, ma non solo. Tra gli argomenti toccati anche il tanto divisivo budget cap, che recentemente ha fatto storcere il naso a qualche collega di Steiner.
Steiner quanto c’è del motore Ferrari nella crescita esponenziale della Haas in questo 2022?
Il motore Ferrari è un motore che va molto bene quest’anno lo si vede anche alla stessa Ferrari che sta lottando per il campionato. Se c’è un motore adeguato non ti metti in quella posizione lì. Anche per noi è stato un passo importante unito alla vettura che è migliorata ci sta permettendo di fare le prestazioni che stiamo facendo.
La scelta last minute di prendere Magnussen è stata criticata da molti, ma alla fine lui ha zittito i critici in pista. Com’è nata questa idea, vi aspettavate questo rendimento così alto?
Tutte le decisioni che vengono prese sono poi criticate. Questa cosa è normale. C’erano però anche tante persone che erano a favore della nostra decisione di prendere Kevin. Logicamente la rinascita della Haas dipende anche da lui. Lo conoscevamo, lui conosce la squadra, sappiamo cosa è capace di fare e ha fatto vedere che è un pilota molto bravo e competente.
Se dicessi che mi aspettavo il 5° posto della prima gara sarebbe un po’ un’arroganza da parte mia. Sognavo questo, ma non me l’aspettavo. Bisogna dire però che nelle ultime gare dovevamo fare un po’ meglio con la vettura che abbiamo. Noi dobbiamo migliorare però logicamente la prima gara, anche per la squadra, è stata una cosa fantastica. Abbiamo vissuto due anni difficili, specialmente il 2021, poi rinascere così ti dà di nuovo una carica incredibile.
Ci sono tante voci su Schumacher, c’è la possibilità che non concluda la stagione con voi?
No al momento non se ne sta parlando di questa cosa qua. Noi crediamo che lui riesca a fare dei punti, logicamente se arrivi in F1 devi dare un contributo alla squadra. Se la macchina è da punti devi farli anche perché il tuo primo avversario è il tuo compagno di team. Se lui fa punti devi farli anche tu. Non parliamo di cose nuove qua per la F1. Lui ci sta provando, ci sta arrivando vicino, però non è ancora scoppiato il bottone.
Speriamo che il click arrivi presto. Questa è anche una cosa di sicurezza in te stesso. Se riesci a farlo allora ti senti capace di farlo. Come tutte le cose nella vita, la prima volta (a punti ndr) è sempre quella più difficile e speriamo che come ho detto prima, scherzando, questa cosa accada presto. Speriamo che faccia dei punti perché la squadra ne ha bisogno.
L’impressione sinora è che la Haas non abbia ancora espresso tutto il proprio potenziale. Dobbiamo aspettarci qualcosa di più nelle prossime domeniche?
Il potenziale c’è nella vettura, abbiamo fatto un paio di errori. Un po’ sbagli del team, un po’ dei piloti ed è successo che negli ultimi due GP non abbiamo fatto punti. Potevamo farli a Miami e anche a Barcellona magari con una strategia migliore. Anche l’incidente di Kevin al primo giro non ci ha aiutato. Il potenziale c’è però ora tocca a noi tirarlo fuori e farlo diventare punti. Io penso che ce la facciamo.
Alcuni tuoi colleghi hanno aspramente criticato Netflix per la serie sulla F1, tu cosa ne pensi?
Io non l’ho vista, nessuno mi crede, ma è la verità. Non so perché arrivino queste critiche. Non avendola vista non so se sia fatta bene o meno. Quello che ha fatto è che ci ha portato tantissimi nuovi spettatori in F1 che è una cosa importante. Ha attratto parecchi giovani che è una cosa importante per qualsiasi sport.
La F1 è uno dei pochi sport che sta riuscendo ad attrarre nuovi tifosi giovani. Da quello che mi dicono molto ha che fare proprio con questa serie qua. Io penso che se non vuoi guardarla non guardarla e se non vuoi partecipare non partecipare. Non è un obbligo guardarla o parteciparvi.
Horner ha dichiarato che a causa del budget cap 7 team salteranno 4 gare. Sposi questa teoria? Pensi che la Haas rischia di saltare qualche Gran Premio?
No, noi non possiamo permettercelo perché se saltiamo 4 gare poi il prossimo anno non prendiamo la contribuzione dalla FOM. Certo le 3 squadre che non saltano sarebbero molto contente perché riceverebbero tantissimi soldi. Christian è andato un po’ in extremis con le sue previsioni non pensando bene alle conseguenze. Lui sicuramente riesce ad arrivare alle ultime 4 gare. Noi naturalmente sappiamo perché lui dice questo: perché vuol far aumentare il budget cap perché c’è l’inflazione. È tutto un po’ un’esagerazione. Non penso che i team saltino 4 gare. Abbiamo fatto appena 6 GP.
Tu hai lavorato a stretto contatto con Niki Lauda, ci lasci un tuo personale ricordo su di lui?
Per me era una persona che ha fatto tanto con le macchine da corsa. Con me in particolare mi ha aperto le porte della F1. Lui mi ha presentato a tante persone. Questo è un ambiente difficile. Se c’è uno come che ti introduce in questo sport è un bel biglietto da visita. Per me è diventato anche un carissimo amico dopo aver lavorato con lui un anno.
Mi ha aiutato anche a creare questa squadra qua. Proprio oggi ho parlato con due giornalisti, uno della TV e uno che scrive e ci siamo detti che manca proprio lui qua nel paddock. È stato un personaggio ammirevole, bravo e corretto.
Cosa pensi delle nuove vetture? E’ la strada giusta per far aumentare lo spettacolo?
Secondo me si. Quest’anno in 6 gare tutti i team hanno fatto punti e non era mai successo prima. Io penso che il budget cap abbia aiutato ad assottigliare le differenze tra i team. Ci sono ancora tre squadre davanti, ma quelle di mezzo sono tutte molto vicine tra loro. Ogni weekend il miglior team cambia e secondo me questo dipende sia dal regolamento tecnico che da quello finanziario. Le prime tre hanno ancora un po’ di vantaggio, ma secondo me tra 2-3 anni questo gap si assottiglierà. Le macchine sono belle. Secondo me è stato azzeccato. Poi per carità bisogna sempre migliorare perché la perfezione non esiste.
Tu sei stato in NASCAR, perché gli americani sono così tanto innamorati di questa categoria? Pensi che la F1 possa raggiungere quel livello di popolarità in America?
Miami in TV ha fatto registrare numeri quasi identici, c’erano 50mila in più per la NASCAR. Una cosa mai successa prima. Non so se possiamo arrivare a quei livelli lì perché bisogna sempre vedere la differenza con l’orario. In California ad esempio ci sono 9 ore di differenza e bisogna poi alzarsi veramente presto per vedere la gara. Siamo in crescita. Poi per carità la NASCAR non è un concorrente diretto, è un concorrente aggiunto. C’è spazio per entrambi. A Miami siamo stati molto vicini, forse non è stata la giusta decisione far partire le gare quasi allo stesso orario. Magari sarebbe stato meglio farle partire una dietro l’altra e ci avrebbero guadagnati entrambe le categorie. Bisogna imparare a convivere.
Qual è l’obiettivo reale di questa Haas per questo 2022?
Fare più punti possibile e arrivare più avanti possibile. Una bella posizione sarebbe intorno al 6°-7° posto.
Ci fa un pronostico invece su chi vincerà questo campionato?
Molto difficile. Per ora sembra che le gare vengano decise dai problemi tecnici. Sono abbastanza alla pari Charles e Verstappen. Lo sanno tutti, ma è un po’ presto per dirlo. Max si è fermato una volta, mentre Charles una volta e mezza per così dire. Bisogna vedere quando le cose si stabilizzano, cominciano le penalità e si cambiano i motori. Me lo devi chiedere tra 6 gare.