Red Bull stellare: ecco le armi da usare contro la Ferrari

La prima parte di stagione ha visto capovolgersi i valori in campo con la Ferrari. E in casa Red Bull ci sono un paio di punti che possono essere chiave.

A inizio anno, dopo il primo GP, che aveva mostrato una Ferrari superiore a tutti, chi avrebbe mai detto che dopo Monaco in testa ci sarebbe stato sempre lui, Max Verstappen? E chi avrebbe detto che la super-Rossa avrebbe portato a casa solo due vittorie con Charles Leclerc, con 5 successi su 7 invece della Red Bull? Forse in pochi. Perché appunto nel primo appuntamento iridato si era avverato quanto descritto da molti per tutto l’inverno, ossia che il vantaggio del cambio di regolamento aveva portato la Rossa ad accumulare qualcosa rispetto ai suoi avversari.

Sergio Perez, Chris Horner e Max Verstappen (ANSA)
Sergio Perez, Chris Horner e Max Verstappen (ANSA)

Arrivati a maggio, invece, abbiamo scoperto invece che forse tutta questa differenza tra Red Bull e Ferrari in realtà non c’è. Che, come detto dai protagonisti, tutto si giocherà sul filo dei centesimi, quindi a colpi di aggiornamenti. Un particolare questo che sarà ancor più fondamentale ora, in epoca di budget cap, che in passato.

Red Bull-Ferrari, la differenza per ora sta tutta qui

A ben vedere, ad oggi la differenza tra i due team sta in altro. Innanzitutto nella serenità all’interno del gruppo. Dopo i primi momenti esaltanti, la Ferrari infatti è incappata in un trend negativo che ha portato non solo la Red Bull a sopravanzarla nella classifica costruttori ma anche in quella piloti. La scuderia anglo-austriaca sembrava aver toccato il punto più basso in Australia, con l’ennesimo ritiro di Verstappen per problemi di affidabilità. Ma Horner e soci non si sono fatti prendere dal panico. Anzi: hanno spostato tutta la pressione nei confronti della Ferrari, dando addirittura quasi per andato il Mondiale vista la forza mostrata dalla casa di Maranello a inizio campionato.

In realtà a Milton Keynes sapevano bene che strada seguire. Ed è questo che ha dato la giusta tranquillità a tutti. Una serenità dovuta all’esperienza maturata in questi anni di lotte iridate e da una consapevolezza nei propri mezzi e nel lavoro che sta facendo la differenza ora nei confronti di un team come la Ferrari che invece si è ricostruito nel tempo e solo ora ha ritrovato il modo per lottare per traguardi importanti.

La maggior esperienza sta venendo fuori proprio in uno dei momenti chiave dell’anno. La Rossa sarà pure la macchina più veloce, come dicono le prove, ma alla fine la domenica, guarda un po’, è proprio la monoposto che ha più maturità a venire fuori. Che sa gestire meglio questi frangenti delicati e approfittare al meglio dei regali altrui. Di sicuro un pizzico di fortuna ci sta sempre, anche in questo caso. L’aver avuto problemi di affidabilità solo di lieve entità rispetto alla Ferrari sta incidendo ultimamente, ma come si dice in certe occasioni, la fortuna si crea. E la Red Bull sta facendo proprio così. Dunque Mondiale già andato? Tutt’altro. Alla Ferrari servirà resettare e partire al più presto, evitando errori ai box che finora sono stati decisivi. E poi servirà maturare in fretta o trovare altre idee geniali come capita spesso alla Red Bull, perché alla lunga l’esperienza può davvero risultare decisiva.

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