Dopo un venerdì decisamente preoccupante, Quartararo si è risollevato con una qualifica al top a Barcellona. E spiega cosa è successo.
Poteva essere un weekend di grossi problemi quello di Barcellona. Invece ancora una volta Fabio Quartararo ha tirato fuori tutta la sua classe per risolvere una situazione che, dopo quanto visto ieri nelle prime due sessioni di prove libere, rischiava di metterlo in grosso rischio per la gara di domenica. Il campione del mondo, con un colpo dei suoi, ha messo le cose a posto, portando l’unica Yamaha M1 nella top-ten, centrando addirittura la terza posizione in griglia e rischiando anche di fare clamorosamente la pole position.
Se si pensa alle difficoltà avute dalla casa di Iwata proprio qui gli anni scorsi, la prova di Quartararo fa ancora più impressione. Inoltre vedere gli altri con la M1 annaspare dietro ha certificato ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, che è solo il francese a saper guidare la Yamaha così. E che gli altri purtroppo o lo imitano (cosa alquanto complicata) o dovranno arrendersi all’evidenza e cercare una soluzione.
Quartararo, la serenità di chi ha rinnovato (e non solo)
Almeno inizialmente per il francese l’obiettivo era limitare i danni in questo weekend in Catalogna, ma si sa, l’appetito vien mangiando. E dopo quanto visto oggi, chiaramente si può sognare in grande. E forse a dare quel qualcosa in più al pilota transalpino è stato l’annuncio proprio in questi giorni del rinnovo di contratto con il team Yamaha ufficiale fino al termine del 2024. Una decisione che nelle scorse settimane sembrava davvero in bilico, con Quartararo che in più di una occasione non aveva esitato a lanciare qualche stoccata ai vertici giapponesi, rei di non aver migliorato come dovuto la M1 per lottare per il Mondiale. Ma alla fine l’accordo è arrivato e forse proprio questi ultimi risultati e un team che lo segue in tutto e per tutto hanno inciso nella scelta.
“Avrei assolutamente firmato per essere in prima fila, anche se non in pole“, ha confermato Quartararo poi ai microfoni di Sky Sport dopo le qualifiche. “Visto come andavano le cose nelle libere del venerdì avrei firmato anche per essere in seconda fila. Ma devo dire che già dal mattino, sia sul passo gara che sul giro singolo, siamo andati molto meglio. In qualifica però girare come hanno fatto Espargarò e Bagnaia è stato molto difficile”. Poi ha confessato: “Il grande cambio a livello di setting fatto tra il venerdì e il sabato ha funzionato, ma in realtà quello che ha inciso di più è stata la pista, che è cambiata molto rispetto a ieri”.
Ovvio poi che sia tornato di moda il fatto che solo lui riesca a far esprimere questa M1, con gli altri compagni di marca, a partire da Franco Morbidelli, sempre più desolatamente in fondo allo schieramento: “I miei compagni di casa in crisi? Non è che la Yamaha fa una moto solo per me – ha però voluto rimarcare Quartararo -. Quello che chiediamo tutti quanti alla fine è avere più potenza. Pensare che Yamaha sia solo Quartararo è sbagliato. Quello che conta per arrivare lontano è lavorare tutti insieme. E poi sto bene, vivo bene la mia vita, faccio il lavoro che mi piace di più. Per questo sono sereno quando guido”.