Quartararo, che colpo a Barcellona: ecco perché fa così tanta differenza

Al Montmelò Quartararo ha messo a segno solo la seconda vittoria dell’anno, ma impressiona per la sua costanza. E non solo.

Un urlo dal podio di Barcellona che sapeva quasi di liberazione. Anzi, un grido di guerra, diretto ai suoi avversari, che hanno vissuto forse la domenica peggiore dell’anno. Sì perché Fabio Quartararo ha dato una vera mazzata con la vittoria del Montmelò. Non solo ha dominato la corsa dal primo all’ultimo giro, mostrando un ritmo insostenibile per tutti, ma ha anche ottenuto il massimo, vedendo praticamente eliminati nelle prime battute i suoi due più grandi avversari, Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini.

Fabio Quartararo (ANSA)
Fabio Quartararo (ANSA)

La gara di domenica è sembrata una di quelle che dominava ad inizio 2021, quando il binomio Yamaha M1-Quartararo era all’apice e niente e nessuno sembrava fermarli. Uno start bruciante, poi un ritmo infernale, prima della gestione delle gomme nella parte conclusiva. Ed è proprio questo che ha fatto pensare a un francese ormai pronto per il bis iridato.

Quartararo, i motivi di un dominio straripante

E pensare che il weekend era partito nel peggiore dei modi, con libere di venerdì chiuse indietro che facevano presagire a una gara davvero di passione la domenica. Invece con qualche aggiustamento al setting e con una pista più gommata, la M1 si è trasformata nella moto, se non più veloce, la più precisa del lotto. Per una volta Quartararo è tornato a mostrare i muscoli, come ai bei tempi.

Di sicuro sta incidendo l’esperienza maturata lo scorso anno, ma anche una maggiore tranquillità avuta nelle ultime settimane, quando è maturata la decisione del rinnovo per altre due stagioni con il team ufficiale Yamaha. Una decisione che non era scontata, viste le parole di fuoco contro i tecnici della casa di Iwata a più riprese nell’inverno e in questo inizio di stagione. La tentazione di andare via era forte, ma se Quartararo è rimasto è sicuramente perché delle rassicurazioni sono arrivate in merito al progetto Yamaha. Tutto sembra ruotare attorno a lui ora, senza se e senza ma. E le conseguenze sono che la M1 è cucita addosso a lui, mentre agli altri non rimane che guidarla come il campione del mondo. Altrimenti le retrovie, come visto finora.

Una tattica questa pericolosa, visto che Honda l’ha fatto per anni con Marc Marquez ottenendo Mondiali a ripetizione ma che ora che il talento di Cervera sta male sta pagando a caro prezzo. Però è una politica che, se tutto va bene, porta a casa risultati. E oggi questo sta facendo la differenza. Quartararo ha trovato una continuità pazzesca, che lo ha portato ad avere un vantaggio di 53 lunghezze su Bastianini e 66 su Bagnaia. E si avvicina un trittico (Sachsenring, Assen, Silverstone) che visti i precedenti si prospetta decisamente a favore del transalpino.

Quartararo adesso ha dalla sua la sorte ma anche un mezzo e una squadra totalmente devota a lui. Con questi distacchi per gli altri sarà difficile tornare in corsa, se non impossibile. Ma non dovrà mollare la presa, come capitato lo scorso anno a causa di una crisi tecnica del suo team abbastanza evidente. Dovrà limitare i danni quando potrà e sfruttare altre occasioni come quella avuta a Barcellona. Già nei prossimi tre GP potrebbe chiudere la questione, ma non sarà semplice. Ducati e Aprilia non molleranno facilmente, ma l’urlo di Quartararo in Spagna ha fatto paura. E ora è tempo di reagire. O di arrendersi alla forza del campione.

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