F1, Ferrari vittima sacrificale a Baku? Ecco il contrattacco della Rossa

Il circus della F1 si sta dirigendo in Azerbaijan per l’ottava prova del campionato 2022. La Ferrari non parte favorita nel confronto con la RB18, ma la Scuderia ha un asso nella manica.

La Red Bull Racing si sta dirigendo verso Baku con la piena convinzione di poter dominare il Gran Premio di Azerbaijan. Le parole di Helmut Marko non nascondono una presunzione sulle potenzialità della vettura austriaca. Dopo aver patito nel tortuoso circuito del Principato di Monaco, Max Verstappen dovrebbe mettere in mostra tutte le sue abilità su un tracciato cittadino che si concilia alle caratteristiche della RB18.

F1 Ferrari Leclerc Verstappen (Ansa Foto)
F1 Ferrari Leclerc Verstappen (Ansa Foto)

L’obiettivo dell’olandese nella scorsa tappa era rimanere davanti al rivale per la corona iridata e, grazie alla complicità degli uomini al muretto box Ferrari, è riuscito nel suo intento. Il campione del mondo in carica ha beneficiato anche di un problem alla Power Unit della F1-75 di Charles Leclerc a Barcellona per rimontare il gap in classifica piloti. L’olandese è stato in capace di convertire uno svantaggio di 46 punti in un vantaggio di nove in sole quattro corse. Un recupero sensazionale, frutto anche delle lacune della Scuderia.

Dopo aver dilapidato un vantaggio consistente, la Rossa si è posta delle domande sui possibili obiettivi del 2022. Dopo due anni e mezzo senza vittorie hanno reso già il mero fatto di essere competitivi per dei successi di tappa, uno straordinario risultato. Le aspettative si erano talmente abbassate che ai primi trionfi di Charles Leclerc nel 2022, è scoppiata una euforia clamorosa, con naturale conseguente pressione. L’uomo al vertice del Cavallino, il Presidente John Elkann, alla vigilia del cambio di regolamento aveva parlato dell’apertura di un ciclo vincente.

Mattia Binotto, in una recente intervista alla BBC, ha chiarito che l’obiettivo iniziale era tornare ad essere competitivi, ma vincere il titolo mondiale è un’altra storia. La squadra, al momento, non è “programmata” per vincere il mondiale, ma deve crescere in diverse aeree per sfidare chi è abituato da anni a lottare punto a punto per la corona iridata. Il team principal di Losanna, naturalmente, vuole vincere, come qualsiasi uomo e donna a Maranello, ma ha provato ad abbassare la pressione in un momento molto complicato per la Rossa.

La contromossa Ferrari in vista di Baku

In tal modo l’ingegnere svizzero spera di scacciare via le tensioni che hanno portato la squadra a commettere errori clamorosi. Prima o poi la pressione psicologica e mediatica ricadrà sui membri della Scuderia, anche perché l’obiettivo anticipato da Binotto è lottare non solo per diventare campioni in futuro, ma rimanere tali. La strategia di Binotto può aver un suo senso se poi la Ferrari dovesse sorprendere la Red Bull Racing nei tracciati dove, apparentemente, è favorito il team rivale.

A Barcellona e Monaco la Ferrari avrebbe dovuto dominare la scena, sfruttando le caratteristiche della wing car di Maranello. Nonostante il layout invitasse la Rossa a cogliere punti pesanti, ad avere la meglio sono state le Red Bull Racing di Max Verstappen e Sergio Perez. La Rossa spera di passare al contrattacco su piste dove sarà la RB18 la probabile protagonista per la vittoria. A causa della migliore velocità massima sul lungo rettilineo, la wing car austriaca ha maggiori possibilità, almeno in teoria, di dominare la scena.

Le temperature dovrebbero essere intorno ai 30°C la domenica della gara. La pista si trova ad un’altitudine di 28 metri sotto il livello del mare. Sarà fondamentale indovinare l’assetto per trovare il giusto equilibrio tra la parte guidata e il settore di pura accelerazione. Il Baku City Circuit è il terzo percorso più lungo del calendario (6.003 km) ed è caratterizzato dal rettifilo più lungo in assoluto dell’anno con i suoi 1.975 metri. Come tutti i tracciati cittadini del mondo, le aree di fuga sono scarse e vi sono curve molto anguste. Previste due zone DRS, prima del T1 e del T3. Si prevedono sorpassi a ripetizione, sfruttando il DRS.

Pirelli porterà, ancora una volta, in Azerbaijan le mescole più morbide (pneumatici: C3 – C4 – C5). Gli ingegneri dovranno essere bravi nel trovare un buon compromesso tra carico aerodinamico e velocità massima durante le sessioni di prove libere. I team utilizzeranno le versioni scariche delle ali utilizzate in occasione del GP dell’Arabia Saudita. La Ferrari punta tantissimo nel dare seguito alle performance straordinarie di Charles Leclerc in qualifica. Il vero asso della manica della Scuderia è il monegasco che proverà a siglare la pole anche a Baku, ma non è detto che basterà a tenere a bada le RB18 in gara. Il successo dello scorso anno di Sergio Perez è una garanzia in più per il team austriaco.

Carlos Sainz non ha ancora sfatato il suo personale tabù, vincendo la sua prima gara in F1. La squadra rivale ha il vantaggio di giocare spesso con due punte in grado di lottare per il gradino più alto del podio. Lo scorso anno la vittoria sembrava in pugno per l’olandese della Red Bull Racing, ma una improvvisa foratura ha stravolto la classifica. La sua gomma posteriore sinistra esplose sul lungo rettilineo sei giri prima della fine della corsa. Uno zero pesantissimo, ma che non ha influito sulla conquista del titolo iridato. La squadra austriaca vuole bissare il trionfo dello scorso anno, magari puntando a cogliere la terza doppietta stagionale. Ecco il piano preciso della RB. La Ferrari, volando a bassa quota, proverà a sorprendere tutti.

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