Al Ranch di Valentino Rossi per la nuova edizione del VR46 Master Camp c’è un ragazzo il cui padre è stato fonte d’ispirazione per il Dottore.
C’è davvero ancora tanto lavoro per Valentino Rossi che, nonostante abbia detto addio alla fine dello scorso anno alla MotoGP, ancora ha tanti impegni. A partire da quello con le auto, visto che è entrato nel pieno il Fanatec GT World Challenge Europe, dove quest’anno corre con un’Audi R8. Dopo un periodo di apprendistato, al quarto round a Le Castellet è arrivata la prima top 5 della stagione. Ma il Dottore non dimentica anche i suoi allievi impegnati nel Motomondiale. Infatti ad allenamenti su quattro ruote alterna ancora quelli con le due, non solo al Ranch ma anche a Misano. Oltre a visite sporadiche al paddock nei weekend di gara per dare anche qualche consiglio ai suoi pupilli.
Questa settimana poi al Ranch arriveranno nuovi ragazzi per l’undicesima edizione del VR46 Master Camp, un corso intensivo di guida con sessioni di sterrato e motocross per giovanissimi piloti che stanno muovendo i primi passi nel mondo delle corse e vogliono migliorare la propria tecnica. A partecipare in particolare come maestri d’eccezione alcuni allievi del campione di Tavullia come Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi, che attualmente gareggiano in MotoGP.
Valentino Rossi “ospita” il figlio di un suo idolo
I giovani selezionati per questa edizione sono Passkon Sanluang (19) e Worapot Thongdonmaun (16), entrambi provenienti dalla Thailandia, Aldi Satya Mahendra (15) dall’Indonesia, Aliff Danial Bin Muhammad Asri (18) dalla Malesia, e un giovane pilota giapponese di 18 anni, Maiki Abe. E il cognome è di quelli pesanti. Infatti è il figlio del grande Norifumi Abe, che ha partecipato al Mondiale 500/MotoGP dal 1995 al 2004, sempre con Yamaha e che agli inizi della carriera fu un idolo dello stesso Valentino Rossi.
A distinguerlo dalla massa dei piloti era il suo stile sulla moto e il modo in cui è entrato nel campionato. Il Dottore fu talmente impressionato dal giapponese che decise come primo soprannome quello di “Rossifumi”, in onore di Norifumi Abe. Un segno per quanto il suo talento abbia inciso nello sviluppo della sua passione per la moto. Il nipponico però è morto il 7 ottobre 2007 all’età di 32 anni, a seguito di un tragico incidente stradale mentre stava guidando la sua moto nella città di Kawasaki. E ora spetta a Maiki mantenere alto il cognome del padre. E Valentino Rossi ha subito accettato la sfida, ospitandolo nel suo “stage”.
Maiki ora è pronto per il grande salto e sta cercando di raccogliere più esperienze possibili per farsi trovare pronto per i prossimi appuntamenti che lo attendono. “Questa è la mia prima uscita in Europa e penso che il livello dei piloti qui al Master Camp sia molto alto, quindi sono molto entusiasta di fare tutte queste attività”, ha detto il figlio di Norifumi Abe, come riportato da Todocircuito. Tante le attività che ha svolto: dalle sessioni in pista fino a quelle ai videogiochi con il campione di MotoGP Esport, Lorenzo Daretti, modalità sconosciuta a Maiki, che preferisce gareggiare con moto vere: “Quello che non vedo l’ora è provare gli eSport. Non mi sono mai allenato in quel modo prima”.
E ha svelato anche alcuni particolari di questo sua camp da Valentino Rossi: “Guidando con Marco Bezzecchi ho scoperto quanto sia bravo ad arrivare in curva, quindi è stata una sessione utile. La pista dove mi alleno abitualmente in Giappone è sabbia, quindi ho fatto una nuova esperienza durante la sessione di motocross. Per quanto riguarda Franco Morbidelli, è molto bravo ad insegnarci. Mi sono divertito moltissimo ad imparare da lui“. Ora a Maiki Abe non vede l’ora solo di incontrare Valentino Rossi per completare un cerchio iniziato nel 1996, quando il pilota di Tavullia conobbe il suo idolo Abe.