Mentre la Ferrari affonda, la Red Bull trionfa e il talent scout degli austriaci Marko canta il de profundis per Leclerc e la sua caccia al titolo.
Dallo scoppiettante avvio di stagione in Bahrain sembra trascorsa una vita. Primo a Sakhir, secondo in Arabia Saudita e di nuovo vincente in Australia. Quello che sembrava essere il campionato di Charles Leclerc si è pian piano sfaldato diventando storia ristretta tra le due Red Bull.
All’improvviso, come per un incantesimo, la Ferrari ha smesso di funzionare a dovere. O meglio, tutto continua a filare liscio fino al sabato pomeriggio, poi in gara si blocca.
Certo, a Carlos Sainz è finora toccata la peggio, con tre ritiri in otto appuntamenti, ma anche per il monegasco le cose hanno cominciato ad andare male.
Sebbene la F1-75 sia un progetto ben riuscito e lo dimostrano i piazzamenti ottenuti dai due piloti finora, quando sono giunti alla bandiera a scacchi, l’affidabilità ne sta compromettendo l’andamento globale. Ciò significa che in barba alla velocità della monoposto, i risultati di peso latitano a favore della concorrenza.
Per Red Bull il Mondiale di Leclerc è già segnato
A questo proposito il sempre caustico e pungente Helmut Marko non ha mancato di dare per spacciato il #16. Ormai a 34 lunghezze dal suo Verstappen, per il cacciatore di talenti, difficilmente il ferrarista sarà in grado di chiudere il gap e superarlo.
“Il Cavallino sta accusando dei problemi tecnici. Pure noi li abbiamo avuti, quindi possiamo dire di essere alla pari. Ci piacerebbe vivere un duello equilibrato per il titolo, ma Charles ormai è già al terzo motore“, la constatazione del 79enne.
“Questo non è positivo né per lui, né per la sua sua squadra, senza dimenticare che probabilmente prenderà delle penalità in griglia per la sostituzione della power unit. E’ un vero peccato per loro, proprio ora che stavamo entrando nel vivo del 2022“, ha detto mostrandosi dispiaciuto.
Difficilmente però c’è da credere alla sua onestà caritatevole considerato che gli inciampi Ferrari stanno fruttando agli energetici un bel bottino extra nelle due classifiche. Dati alla mano la differenza tra le marche ha ora toccato gli 80 punti.