Ormai fuori dal campionato 2022 di MotoGP Marquez ha fatto il punto della situazione parlando della Honda e della sua moto.
Con coraggio, Marc Marquez, ha scelto di terminare la propria stagione al Mugello lo scorso fine maggio per sottoporsi ad una nuova operazione chirurgica al braccio dolorante. E ora che lo spagnolo è in fase riabilitativa, da spettatore attento, ha voluto commentare ciò che è stato il suo mini-campionato svelando la nuova strategia della Honda.
Alle prese con tante difficoltà fisiche e di feeling con una RC213 V a cui mai si è adattato, il #93 ha evidentemente faticato nelle otto gare disputate fino al round toscano. Se poi si conta che a due non ha partecipato, ovvero Indonesia e Argentina, e come miglior risultato ha ottenuto un quarto posto in Spagna, è chiaro che la sosta per l’intervento gli abbia fatto più guadagnare che perdere.
Marquez tra bilanci e segreti Honda
A questo proposito, addentrandosi nelle viscere di ciò che è stato finora, il centauro di Cervera ha ammesso di essersi fatto ingannare dalle sensazioni, buone, provate in sella nel pre-Mondiale.
“Bisogna capire che i test e la gara non sono uguali e neppure il modo in cui si guida, in quanto nella preparazione i circuiti non sono gommati e mancano di aderenza“, ha analizzato a Motociclismo.es. “In Qatar, pur essendo una pista che amo e non conforme al mio stile sono andato abbastanza bene, ma poi con l’arrivo in Europa, abbiamo patito più del normale. Per questo come team è necessario continuare a lavorare, perché in sé la moto ha del potenziale“, ha sostenuto con un occhio già al 2023 quando, sulla carta, dovrebbe rientrare.
Purtroppo per l’HRC, quest’anno si è visto un ampio miglioramento da parte delle scuderie avversarie, motivo per cui, non riesce più a dominare come era solita un tempo.
“Va detto che l’azienda ha cambiato completamente concetto, costruendo un mezzo di compromesso, valido per tutti e basato sulle indicazioni fornite da ognuno di noi che ci corriamo. Si tratta quindi di una moto molto evoluta, che, sono certo, con qualche piccolo aggiustamento dove abbiamo dei deficit, farà un’ulteriore passo avanti“, ha poi aggiunto ottimista per l’avvenire.
Sul tema mancanza di sorpassi e sulle criticità inedite proposte da questa annata ad effettuarli, il 29enne ha dato la colpa al dispositivo di partenza posteriore, che permette accelerazioni più rapide spremendo l’intera potenza.
“Ciò significa che i rettilinei diventano più corti, così come le frenate, seppure queste ultime sono più intense e l’effetto scia si avverte di meno. Tutto, quindi, è più immediato. E ogni qualvolta si cerca di superare si finisce larghi“, ha rivelato l’aspetto tecnico delle “bestie” del 2022. Una soluzione potrebbe essere trovata osservando e copiando la F1.
“Oggi le monoposto sono un po’ più lenti, ma nessuno se ne accorge. Percorrere una tornata in un secondo in più non cambia. La gente vuole assistere a delle battaglie come è successo in SBK all’Estoril. Si tratta di un elemento cardine per il domani della disciplina. Qualcosa che però non possono decidere né i corridori, né le squadre perché non si metteranno mai d’accordo, poiché ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Deve essere un provvedimento dall’alto“, ha poi concluso invitando, velatamente e neppure troppo, la Dorna ad intervenire per tornare a movimentare i gran premi.