A 50 anni suonati, Biaggi è tornato in pista per testare l’Aprilia RSV4 X. E ha davvero sorpreso tutti per quello che ha combinato.
Se c’è un ex pilota che proprio non vuole smettere di stupire è Max Biaggi. Oltre a gestire il team in Moto3, rimane da anni consulente per Aprilia, in particolare per la Superbike. Ma spesso lo si vede nelle gare della MotoGP nel box della casa di Noale ad osservare quanto fanno Maverick Vinales ed Aleix Espargarò. Di sicuro c’è anche un po’ del suo nei successi nella classe regina della moto italiana, che quest’anno sembra essere molto competitiva, tanto da essere a ridosso del campione del mondo Fabio Quartararo.
L’incidente di qualche anno fa a Latina sembrava poter essere un punto di svolta importante per Max, 4 volte campione del mondo in classe 250 e due volte iridato in Superbike. Ma alla fine non ha mai smesso di coltivare quella passione che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Infatti lo si vede ancora oggi coach di tanti appassionati nei raduni Aprilia, dove scende in pista e insegna come disegnare le linee ai novizi e agli amatori. Ma non solo. Da diverso tempo è coinvolto nel progetto Voxan Wattman, che lo ha portato a stabilire una serie importante di record, come il primato mondiale di velocità massima per una moto elettrica, nella categoria di peso superiore ai 300 kg (ben 455,737 km/h).
Biaggi ad Aragon sorprende tutti
Come detto, è sempre più impegnato nel Motomondiale, tanto che Aprilia starebbe pensando di affidargli il team junior il prossimo anno in MotoGP. Ma a Biaggi piace anche sviluppare le moto su strada in chiave SBK. E lo si trova spesso in pista a testare nuovi materiali. Nelle ultime settimane infatti a 50 anni suonati lo si è visto correre al MotorLand di Aragon con la sua Aprilia RSV4 X, dove ha stupito tutti. Infatti il romano, da poco diventato Leggenda della MotoGP, ha fatto registrare ottimi tempi, comparabili con altri piloti della Moto2.
Nella due giorni di test, Max ha potuto competere contro altri piloti più giovani e attivi nel Motomondiale. C’erano tra gli altri Alonso López, Sam Lowes, Ai Ogura, Jorge Navarro e Tony Arbolino, che corrono nel Campionato del Mondo Moto2. Ma il corsaro, nonostante la carta d’identità, ha dato a tutti una lezione. Infatti è stato in grado di fare segnare l’ottavo miglior tempo su 13 piloti in pista, la maggior parte dei quali con le loro moto ufficiali Moto2.
Il migliore di giornata è stato Alonso López, che ha fermato il cronometro in 1’52.978, seguito da Sam Lowes con 1’53.116. Biaggi si è piazzato nel gruppo stampando un 1’54.412, superando anche Marcos Ramírez, con 1:54.507. E se pensiamo che lo ha fatto con una moto stradale, molto simile a quella SBK, c’è davvero da meravigliarsi. La RSV4 X vanta 225 CV di potenza e pesa 165 kg. Si tratta di un’edizione da circuito limitata, con motore V4, componenti in fibra di carbonio leggerissimi e una livrea praticamente identica a quella dell’Aprilia MotoGP. In più, presenta dei comandi da competizione, particolari in alluminio lavorato, ruote in magnesio forgiato firmate Marchesini. Insomma un vero gioiello ma non comparabile con le moto da corsa vere. Eppure lui l’ha portata a questi livelli. A 50 anni. E’ proprio vero che la classe non è acqua.