Dopo la decisione della FIA di cambiare i regolamenti per ridurre l’effetto porpoising, sono partite le polemiche. E Marko è uno dei più adirati.
Sta facendo molto discutere nelle ultime ore la direttiva tecnica emanata dalla FIA riguardo al delicatissimo tema del porpoising, i fastidiosi saltellamenti che le monoposto ad effetto suolo hanno raggiunta una certa velocità. Un effetto conosciuto da sempre ma che, col ritorno a questo tipo di macchine, si è fatto molto accentuato. Forse perché in tanti tecnici hanno sottovalutato proprio questo aspetto. A Baku però il fenomeno è tornato prepotentemente alla ribalta, anche perché il rettilineo di 2,2 km ha davvero messo a dura prova monoposto ma soprattutto i piloti che le guidavano.
In Azerbaigian infatti si sono visti gli effetti sul fisico di diversi piloti, in particolare di Lewis Hamilton. Le immagini del sette volte campione del mondo dopo la gara, che è uscito a fatica dalla Mercedes W13 e che ha percorso un tratto di box in maniera traballante, hanno davvero preoccupato fan e addetti ai lavori. La schiena è infatti la parte che ovviamente risente di più di questi saltellamenti. E addirittura per l’inglese si è vociferato anche di una possibile assenza dal GP del Canada.
Si è tornati dunque a parlare di sicurezza dei piloti e si è chiesto a gran voce di risolvere in una maniera o nell’altra il problema porpoising. La Mercedes, più di ogni altro team, ha invocato l’intervento della Federazione, che ha praticamente risposto subito, mettendo mano al regolamento per “garantire la sicurezza dei piloti”. C’è chi vede però in questo un modo per entrare a gamba tesa nella sfida Mondiale e cambiare le carte in tavola in corsa, visto che con questa mossa si favoriranno alcuni team e penalizzeranno altri.
“La decisione della FIA di intervenire è maturata a seguito della consultazione con i propri medici, nell’interesse della sicurezza dei piloti – hanno fatto sapere con un comunicato -. In uno sport nel quale i concorrenti sono sistematicamente alla guida a velocità oltre i 300 km/h, riteniamo che serva tutta la concentrazione del pilota e che l’eccessiva fatica o il dolore sofferto da un pilota possano avere conseguenze significative, dovessero portare a una perdita di concentrazione. La FIA inoltre nutre preoccupazione in relazione all’immediato impatto fisico sulla salute dei piloti, alcuni dei quali hanno riportato dolori alla schiena dopo recenti eventi“.
Porpoising, Marko va di nuovo controcorrente
Per questo si è deciso di già dal Canada saranno controllati minuziosamente fondo e pattini, per verificarne la progettazione e lo stato di usura. Qualora lo siano in maniera significativa, si potrebbe agire anche con la squalifica delle monoposto. Inoltre è stato stabilito che le squadre, di concerto, dovranno arrivare alla definizione di valori massimi di accelerazione verticale ammessi all’innesco del porpoising. E per risolvere nell’immediato il problema, si dovrà agire sul setting, alzando le vetture e intervenendo sulla rigidità delle sospensioni. Cosa questa che rovinerà inevitabilmente il carico aerodinamico e quindi le prestazioni delle vetture.
Tutto questo sembrerebbe comunque avvantaggiare chi l’effetto porpoising lo ha già visto diminuire, ossia la Red Bull. Ma, a sorpresa, il team anglo-austriaco si è schierato contro la decisione della FIA, venendo quasi incontro a quelle squadre come Ferrari e Mercedes che invece hanno sofferto di più questi saltellamenti. E dopo Max Verstappen, si è espresso anche chi, all’interno del box, ha meno peli sulla lingua, ossia Helmut Marko: “Ci sono molti team che hanno fatto un ottimo lavoro nel non avere questo tipo di problemi, quindi è possibile aggirarli. Questa decisione della FIA è una totale sciocchezza!”, ha detto al Kleine Zeitung. “Solo perché una squadra non può gestire i cambiamenti, tu non cambi le regole“, ha tuonato Marko, tirando quindi in ballo la Mercedes. Un copione già visto e che rischia di riesplodere di nuovo in questo 2022.