Dopo le parole del capo della Dorna Ezpeleta sul futuro del GP del Mugello, arriva la replica del primo cittadino del comune di Scarperia.
Non ha tardato ad arriva la reazione, da parte degli interessati, alla riflessione ad alta voce del CEO della Dorna Carmelo Ezpeleta in merito all’assenza di pubblico sulle tribune del circuito del Mugello nell’edizione 2022 del round del motomondiale.
L’assenza di Valentino Rossi ha evidentemente pesato, portando ad un crollo delle presenze dei tifosi da 140.000 a poco più di 74.000. Un numero troppo esiguo secondo il manager iberico, che potrebbe portare alla sostituzione della prova italiana con qualche altra località che preme per avere un appuntamento iridato.
La risposta del sindaco ad Ezpeleta sul Mugello
Dal 2023, quindi, l’autodromo toscano, da molti considerato come un luogo sacro del motorsport, potrebbe non figurare più nel calendario delle due ruote.
A questo proposito si è espresso il primo cittadino di Scarperia Federico Ignesti, decisamente contrariato dalla prospettiva e dalle accuse rivolte agli organizzatori circa la scarsa pubblicità all’evento nelle settimane e nei mesi precedenti.
“Non mi pare corretto dire che altrove gli spalti siano pieni“, si è sfogato parlando a Motorsport.com. “Se si prendono in considerazione i tracciati europei, i dati non sono così distanti. In Portogallo domenica c’erano 42.000 persone, a Jerez della Frontera 58.000, a Barcellona 60.000 e da noi 43.000“, ha argomentato sostenendo che a questo punto dovrebbero essere cancellati pure Qatar e Malesia.
Per il sindaco toscano, parte della colpa va attribuita alla pandemia e all’incertezza fino all’ultimo. “Ad inizio aprile non sapevamo ancora se per una gara fissata per il 29 maggio avremmo potuto vendere i ticket prato, quando di solito si parte a Natale. Inoltre ci sono stati il ponte e la concomitanza con la F1 a Montecarlo“, ha aggiunto svelando che i partner in comune con la massima serie dell’automobilismo hanno preferito andare nel Principato.
Ignesti ha poi attaccato la stessa Dorna, rea di aver fatto passare sotto traccia il ritiro del #46.
“Non è stato quasi comunicato“, ha evidenziato. “La domenica Bob Sinclair ha suonato sulla griglia di partenza e i giornalisti lo hanno scoperto per caso. La struttura e il promoter della disciplina avrebbero dovuto fare entrambi di più“.
Stando sempre al capo dell’amministrazione comunale il tracciato sarebbe stato costretto a pagare una tassa d’iscrizione più elevata che in passato, malgrado un forte calo di appeal della disciplina dovuto sia al ritiro del Dottore, sia alla pandemia.
“Il prodotto è sicuramente da modificare e migliorare. Forse il promoter dovrebbe chiedersi se merita il Mugello“, ha buttato lì tranchant.
Respinto anche l’appunto sul caro-prezzi. “Tre giorni da noi costano quanto un weekend a Misano. E la corsa soltanto 5 euro in più“, ha snocciolato esaltando altresì le capacità alberghiere delle zona (che a dire la verità ci paio nulle da nostra esperienza).
“Senza dimenticare che l’Emilia Romagna riceve un finanziamento pubblico di 1 milione di euro. Lo stesso accade in Spagna, mentre a noi non viene dato nulla“, l’attacco finale che palesa una certa delusione dei confronti del patron della categoria.