Anche Steiner non ci sta, arriva il monito alla FIA: cambierà tutto

La decisione della FIA di mettere mano ai regolamenti per limitare il porpoising fa discutere. E il boss Haas, Gunther Steiner, ha la sua teoria.

Non è un momento facile per la Haas. Nella stagione 2022 aveva puntato forte, tanto da sacrificare quella 2021. Il cambiamento regolamentare ha dato il via a una vera rivoluzione rispetto al passato, con le auto che sono tornate all’effetto suolo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Compreso quello del porpoising, ossia il saltellamento verticale delle vetture raggiunta una certa velocità. Il team americano però non sembra preoccupato da tutto questo ma da altre vicende.

Gunther Steiner (ANSA)
Gunther Steiner (ANSA)

Già ad inizio stagione, per via della guerra in Ucraina, ha dovuto dire addio al suo sponsor principale (russo) e al pilota Nikita Mazepin, virando in una situazione di emergenza sull’usato sicuro Kevin Magnussen, che a sorpresa si è rivelato invece un “acquisto” davvero azzeccato. Poi ovviamente ha dovuto dare il via alla ricerca di nuovi sponsor per ovviare al problema.

Almeno sulla pista però i risultati si sono visti, con la scuderia che proprio grazie al danese ha conquistato punti importanti, portando la Haas spesse volte in top ten anche nelle qualifiche. Cosa che invece per ora non è accaduta con Mick Schumacher, indiziato numero uno a inizio stagione come capitano della squadra ma che sta ancora scontando delle difficoltà di adattamento alla F1.

In diverse occasioni, Gunther Steiner, boss del team, è intervenuto sulla questione, difendendo il suo pilota. A Monaco, dopo l’ennesimo incidente, si è lasciato andare, come suo solito, a nuove esternazioni dure, cosa che non sono piaciute soprattutto in Germania. Cosa che ovviamente gli ha fatto piombare sulla testa critiche feroci da parte della stampa.

Steiner e la “teoria” sul porpoising

Messo sotto pressione, Steiner molto spesso non riesce a usare come dovrebbe i media. E questo è un problema. Per fortuna dunque che alla vigilia del GP del Canada in suo soccorso sia scoppiato il caso porpoising, con la FIA che con una direttiva ha deciso di agire. Innanzitutto si interverrà su altezze da terra e rigidità delle sospensioni, poi le squadre dovranno arrivare nel giro di breve tempo alla definizione di valori massimi di accelerazione verticale ammessi all’innesco del porpoising.

Anche stavolta, Steiner non ha fatto zero a zero, anzi: “Dobbiamo misurare di cosa si tratta. E penso che alcune delle auto siano piuttosto pessime sotto questo punto di vista. C’è una soluzione, basta aumentare l’altezza da terra. Ma poi vai piano. Chi vuole andare piano?“, ha detto l’altoatesino. Che poi ha puntato il dito su decisioni prese a metà stagione, che già in passato sono state molto controverse: “È come se non so quanti anni fa, quando a metà stagione abbiamo dovuto cambiare le gomme. Quando cambi qualcosa in modo fondamentale, potresti cambiare di nuovo completamente l’ordine gerarchico. È davvero giusto questo?“.

Dunque per Steiner la direttiva per contrastare l’effetto porpoising rischia di cambiare radicalmente le gerarchie viste finora in F1. “Penso che la misura da fare sia trovare un modo in cui non si modifichino i regolamenti, che si trovi un limite di qualcosa e dire se si è sopra questa soglia si ottiene una penalità”. Insomma tutto molto vago, con Steiner che potrebbe ancora una volta finire nel mirino delle critiche per queste dichiarazioni così “superficiali”.

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