In casa Ferrari continuano le difficoltà in fase di gestione della corsa. Lo stratega Inaki Rueda si è giustificato accusando il pit-stop.
La Ferrari si lecca le ferite dopo l’ennesima sconfitta stagionale, con la vittoria che ormai latita dal 10 aprile, giorno della grande illusione in Australia con Charles Leclerc che fece il vuoto in classifica. Adesso, la situazione è sportivamente drammatica, con la Red Bull e Max Verstappen che appaiono quasi imprendibili.
Oltre a questo, ci si aggiunge il fatto che la prossima gara è prevista a Silverstone, dove sulla RB18 arriveranno numerose novità tecniche, come annunciato anche da Mattia Binotto. Per quanto riguarda la Rossa, invece, non si sa quali saranno gli aggiornamenti, anche se sino a poco tempo fa si parlava proprio di uno step evolutivo previsto per il Gran Premio di Gran Bretagna.
La Ferrari aveva un ottimo passo in quel di Montreal, con Carlos Sainz che ha chiuso secondo attaccato al campione del mondo. Il problema per la Scuderia modenese è che Verstappen ha vinto nuovamente, volando a +49 nel mondiale piloti. Tra i costruttori la Rossa ha recuperato 4 lunghezze tra i costruttori, ma il gap rimane di ben 76 punti e tutto ciò solo grazie al ritiro di Sergio Perez, fermato da qualche problema idraulico.
La Rossa ha sbagliato, nuovamente, tutto ciò che poteva sbagliare a livello strategico, e soltanto la Safety Car ha salvato il Cavallino da un risultato ben peggiore. A ciò si aggiungono i soliti pit-stop troppo lenti, problematica che sembrava essere stata eliminata ad inizio anno, ma che con l’incedere della stagione sta tornando spesso.
Adesso c’è bisogno di un miracolo, a cui in pochi credono. Nella giornata di ieri è arrivata la bordata di Bernie Ecclestone, che senza troppi giri di parole ha detto che puntare dei soldi sulla vittoria iridata della Rossa equivarrebbe ad una perdita di soldi. In effetti, pensare di recuperare praticamente due gare di ritardo ad uno come Verstappen su una Red Bull perfetta appare improbabile, ma nulla è mai scontato in questo sport.
Ferrari, Rueda si giustifica per la strategia
La Ferrari, come detto, ha lasciato ancora una volta a desiderare a livello strategico, anche se Inaki Rueda, il responsabile del disastro di Monte-Carlo, non appare d’accordo con questa lettura. Lo spagnolo, ex Lotus, nel post-gara ha raccontato quanto accaduto e, secondo il suo punto di vista, è esente da colpe particolari.
“Cominciando il Gran Premio dal 19esimo posto, l’obiettivo di Charles era superare quante più macchine possibili nel primo stint e fare una strategia offset, ovverosia quella di andare molto lunghi con le hard e poi fare uno stint più corto con la media o la soft. “Charles è riuscito a compiere un gran primo stint, recuperando dalla 19esima alla sesta posizione, poi ha trovato davanti Ocon con gomme molto più fresche“.
“Charles le ha provate davvero tutte ma non poteva sorpassarlo per via del delta di velocità troppo ridotto. A quel punto avevamo un gap da alcune macchine dietro, ma abbiamo visto che il passo di Ocon non era sufficiente per costruire questa finestra. Charles è finito dietro questo gruppo per via di un pit stop lento. Ha fatto un gran lavoro anche dopo la sosta, superando tutto il gruppo, per poi rimanere fuori nel periodo di Safety Car e chiudere in quinta posizione“.
La Ferrari, tuttavia, non può lasciare il Canada soddisfatta. Ancora una volta si aveva a disposizione forse la macchina più veloce, ma a festeggiare sono sempre gli altri. Quando i risultati non arrivano c’è ben poco da essere soddisfatti, soprattutto in un anno che avrebbe dovuto rendere nuovamente grande questa squadra. A Silverstone ci sarà l’ultima chiamata, altrimenti i sogni saranno finiti.