Bezzecchi sogna in grande: c’è un dato che lo lega a Valentino Rossi

Ad Assen Bezzecchi centra il primo podio in carriera in MotoGP. E c’è anche una statistica che lo lega al “boss” Valentino Rossi.

Ad Assen si corre all’università del motociclismo. Se si va forte qui, allora si è davvero ad un altro livello. Si è tra i grandi. Se poi si è un rookie che non è mai saluto sul podio, allora finirci in Olanda è davvero speciale. E lo sa bene Marco Bezzecchi, che proprio nel circuito più importante forse del Mondiale conquista un secondo posto incredibile, che ne certifica il salto in avanti effettuato nelle ultime settimane. Ma c’era da aspettarselo da uno degli allievi di Valentino Rossi più promettenti degli ultimi anni.

Marco Bezzecchi (foto ufficiale Mooney VR46)
Marco Bezzecchi (foto ufficiale Mooney VR46)

Già da Jerez, con la top ten conquistata in gara, si era capito che qualcosa stava succedendo per il pilota italiano. Che poi ha cominciato a far vedere grandi cose anche in qualifica e al Mugello, con il quinto posto finale, ha davvero certificato un bello step di crescita. Non ci si aspettava però che proprio in Olanda potesse arrivare, già così presto, un podio convincente sotto tanti punti di vista. E dopo un warm up in cui si era forse un po’ nascosto.

Bezzecchi, un podio che sa di vittoria

Valentino Rossi in questi mesi di apprendistato lo ha sempre sostenuto, così come il team. E senza paura ha saputo crescere molto velocemente, riuscendo a centrare un secondo posto che sa di vittoria. “Non ho parole. E’ fantastico aver reso questo risultato possibile – ha subito detto Bezzecchi ai microfoni di Sky Sport al termine della gara -. Abbiamo lavorato bene, il team ha fatto qualcosa d’incredibile. Lo dedico a loro questo podio, alla mia ragazza, alla mia famiglia, agli amici. Ora vado in vacanza ancora più felice”.

“Sono partito abbastanza bene, però ho subito fatto sportellate, volevo stare con i primi perchè mi sentivo di andare forte – ha poi confessato il pilota del team Mooney VR46 -. Stavo riprendendo Quartararo e Espargaro, poi quando sono usciti fuori mi sono detto ‘vai con Pecco’, ho spinto come un dannato, ho creato distacco e poi ho gestito un po’ la gomma. Ho avuto sempre un buon grip ed è andata bene”.

Un bello step in avanti per Bezzecchi, che ora comincia a essere davvero sempre più convinto nei suoi mezzi: “Cosa ho imparato? Prima di venire qui mi sentivo contento, perché mi piace tanto. Nei curvoni mi sono sempre trovato bene da subito, mentre dove c’è ancora da staccare forte non sono ancora perfetto. Qui sono stato efficace anche in quell’aspetto, quindi voglio vedere bene ora, studiare i dati e spero di aver imparato qualcosa di decisivo per essere sempre così competitivo“. E specifica bene il prossimo passo da fare: “Mi devo ancora abituare a forzare sul davanti, la Ducati più la tieni sotto sforzo e più fa quello che vuoi. Ma devi avere tanta confidenza e ancora non ce l’ho”.

Bello anche il giro d’onore con la bandiera del Dottore, a cui deve tanto in questa sua crescita, e che gli ha fatto avere ancor di più l’ovazione del pubblico olandese, che è ancora legato al campione di Tavullia. Poi c’è anche un particolare molto speciale: Bezzecchi infatti è il 46° pilota italiano a fare podio in top class. Quarantasei come il numero del suo “boss”, qualcosa vorrà pur dire, no?

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