La F1 sta rischiando di essere totalmente snaturata a causa di decisioni discutibili da parte di FIA e Liberty Media. Ecco l’ultima trovata.
Dal 2009 in avanti, la F1 è entrata in un processo di snaturamento che sembra non conoscere fine, e che potrebbe affrontare un passaggio cruciale nelle prossime stagioni. Le prime avvisaglie di una crisi irreversibili arrivarono proprio 13 anni fa, quando gli effetti della recessione economica portarono grandi case come Toyota, Honda e BMW a mollare la massima serie, dirigendosi verso altri lidi.
Una serie di regolamenti molto discutibili non hanno favorito la competizione e lo spettacolo, senza contare le misure sproporzionate delle monoposto, che mano mano si sono trasformate quasi in degli autobus. I primi aumenti di peso e lunghezza sono iniziati nel 2010, quando vennero banditi i rifornimenti, portando le squadre ad ingrandire ed allungare il serbatoio.
Tuttavia, questa non è stata di certo la regola più folle, visto che la F1 è riuscita a fare ben di peggio. Come non citare l’eliminazione dei test in pista o l’introduzione di un marchingegno come il DRS, che ha riportato sorpassi ma falsando completamente la competizione.
Permettere a chi segue di raggiungere una velocità di 20/30 km/h in più rispetto a chi è davanti non è assolutamente sportivo, visto che non ci sono praticamente possibilità di difendersi se il delta prestazionale è superiore al mezzo secondo al giro. La ciliegina sulla torta sono stati i regolamenti del 2014, che hanno prodotto delle disparità prestazionali imbarazzanti, permettendo alla Mercedes di vincere 7 titoli piloti consecutivi ed 8 costruttori.
Al contrario di quanto si voleva, le monoposto 2022 hanno totalmente fallito il loro intento. Senza DRS, è impossibile superare anche per questa tipologia di macchine, come ben si è visto in quel di Imola. Lewis Hamilton, tanto per fare un esempio, è rimasto inchiodato dietro a Pierre Gasly per tutta la gara, prima perché il DRS non era disponibile, in seguito per il fatto che tutti erano uno alle spalle dell’altro, per cui con il dispositivo dell’ala mobile a disposizione.
F1, turbo uguali per tutti dal 2026 più di un’idea
Uno degli argomenti di discussione nella F1 sono le ormai famose power unit, che hanno sostituito i motori normali ormai dal 2013. Si tratta di motori sovralimentati (turbo) V6, collegati ad una serie di elementi che compongono la parte elettrica, portando alla formazione di motori turbo-ibridi che sprigionano delle potenze mai toccate prima, ma dai costi di costruzione e gestione molto alti.
Una regola piuttosto ridicola è quella del massimo di tre motori a stagione, con Ferrari ed AlphaTauri che sono già andate in penalità in Canada con Charles Leclerc e Yuki Tsunoda. In un articolo apparso su “Motorsport.com“, si parla dell’ingresso di Porsche ed Audi nel Circus, ma starebbero attendendo una riunione della F1 Commission prevista per il Gran Premio d’Austria, che si disputerà tra due settimane.
Ricordiamo che il loro ingresso è previsto per il 2026, anno in cui le power unit verranno semplificate con l’eliminazione dell’MGU-H, parte che tanto mise in crisi la Honda nei suoi primi anni con la McLaren. Porsche ed Audi, con l’obiettivo di abbattere i costi, stanno spingendo per l’introduzione di turbo uguali per tutti, ma anche per altre parti si vorrebbe uno scenario simile, come impianto dell’ibrido e pistoni, uno scempio vero e proprio che distruggerebbe la massima formula.
In tutto questo, c’è da vedere come la prenderà la Ferrari, che ricordiamo ha l’opportunità di porre il veto su certe dinamiche essendo l’unico team ad essere sempre stato presente a questo campionato. Gli americani stanno trasformando questo sport in un’Indycar mondiale, e c’è da dire che da Stefano Domenicali ci si attendeva ben altro vista la sua grande esperienza nel mondo dell’automobilismo. Evidentemente, la crisi è ormai irreversibile ed il declino sarà sempre più netto.