L’ultimo appuntamento prima dell’estate mette Quartararo nei guai, anche se non troppo. Il margine con gli altri c’è, ma non così elevato come prima.
Andare in vacanza arrabbiati non è mai il massimo. Anzi. Se poi ci vai dopo aver fatto bene praticamente tutto, tranne l’ultima gara, fa ancora più male. Lo sa benissimo Fabio Quartararo, che nel GP d’Olanda voleva ancora imporre la sua legge (o quantomeno provarci) per congedarsi dal pubblico della MotoGP per la pausa estiva da leader indiscusso del Mondiale. E invece ecco che all’università del motociclismo, ad Assen, il francese tira fuori una prestazione da bocciatura completa. Così, inaspettata.
Le premesse del fine settimana olandese erano decisamente diverse. Con un vantaggio di oltre 30 punti sul primo inseguitore (Aleix Espargarò) e tra i 60 e i 90 punti di margine con Johann Zarco, Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, c’erano tutti i presupposti per chiudere la prima parte della stagione con un margine addirittura più ampio rispetto ai rivali. Ma è andata decisamente in maniera diversa rispetto a quanto si poteva augurare.
Quartararo, un errore da rookie riapre i giochi?
E pensare che il venerdì tutto era filato liscio come sempre, sia sull’asciutto che sul bagnato, segno della confidenza ormai massima con la sua Yamaha M1. Sabato poi la conferma fin dal mattino, dove ha tirato fuori un passo decisamente al top, addirittura meglio di quel Bagnaia che poi al pomeriggio si andava a prendere, come spesso gli capita, la pole position di un soffio proprio ai suoi danni.
In gara però qualcosa non ha funzionato. I piani erano chiari per Quartararo: prendere subito la testa ed evitare di rimanere dietro a qualche moto per non surriscaldare la gomma anteriore e andare a rovinare le sue chance di vittoria. Stavolta però Bagnaia, rispetto al Sachsenring, ha azzeccato tutto, tanto da tentare fin dalle prime battute la fuga. Il transalpino invece è rimasto sorpreso da Espargarò, e per evitare che l’italiano prendesse il largo al quarto giro ecco arrivare il sorpasso azzardato che lo ha portato a stendersi e a rovinare la gara anche dell’amico e connazionale che corre con l’Aprilia.
Un errore non da Quartararo, come ha sottolineato poi lui stesso a fine gara. Una foga eccessiva e senza senso in quel momento, perché si vedeva che il francese, così come lo spagnolo, aveva il ritmo per recuperare Bagnaia. Invece ha voluto accelerare i tempi, come se dovesse a tutti i costi risolvere subito la questione. C’era solo da aspettare. E poi, anche fosse arrivato secondo o terzo, sarebbero stati comunque punti importanti, che non avrebbero permesso ai rivali di recuperare tutto quel terreno che invece lo zero ha provocato.
Già, perché oltre al suo errore è arrivato anche quello del muretto Yamaha, che dopo il rientro ai box del francese ha deciso di rimandarlo dentro, per tentare l’azzardo di conquistare qualche punto, qualora ci fosse stato qualche altro ritiro. E invece dopo poche curve ecco l’highside che per poco non mette ko anche fisicamente il leader del Mondiale. Una ulteriore beffa dopo una giornata già di per sè pessima, culminata poi dopo qualche ora con la decisione dei commissari di gara di dargli una penalità a Silverstone per aver provocato l’uscita di Espargarò.
Ad Assen, per la prima volta in stagione, abbiamo visto un Quartararo “umano”, capace di cadere nei tranelli in cui può indurti forse la troppa avidità. Bastava gestire, almeno stavolta, invece il primo zero stagionale a sorpresa ha mandato lui in vacanza con qualche tarlo nella testa. Perché sarà pur vero che il margine sui diretti inseguitori è buono, ma meno rassicurante rispetto a prima. Chissà che proprio con questa cavolata non abbia inconsapevolmente riaperto il Mondiale. Ducati e Aprilia lo sperano.