Hamilton, la statistica parla chiaro: il dato inquietante che terrorizza i tifosi

Lewis Hamilton sta affrontando una delle stagioni peggiori della carriera. Oltre alla pista, i numeri condannano il sette volte iridato.

Il 2022 sta mettendo in seria difficoltà Lewis Hamilton, che proprio nell’ultimo Gran Premio disputato, quello del Canada, è riuscito a tornare sul podio, con un buon terzo posto che ha eguagliato il miglior risultato stagionale, già ottenuto in Bahrain al primo appuntamento. Il re nero non saliva sul podio da tre mesi, un’assenza terribilmente lunga per uno che era abituato a sbriciolare la concorrenza negli ultimi anni.

Hamilton (ANSA)
Hamilton (ANSA)

A Silverstone sono attese novità tecniche importanti sulla Mercedes, nella speranza che ne venga fuori qualcosa di buono. Lewis è sempre arrivato a questo appuntamento pienamente in lotta per il mondiale dal 2014 in avanti, ma quest’anno ha dovuto rivedere i propri obiettivi. Quello primario, allo stato attuale delle cose, è riuscire a star davanti a George Russell, cosa che è capitata solo a Montreal ed a Sakhir, come ben fa capire anche la classifica del mondiale piloti.

L’ex Williams è addirittura quarto con 111 punti, mentre Hamilton ne ha appena 77. Ciò significa che tra i due ci sono ben 34 lunghezze di differenza, quasi una gara e mezzo. George è davanti alla Ferrari di Carlos Sainz, con Lewis che solo nelle ultime due gare è riuscito a superare e staccare Lando Norris, alle prese con una delle McLaren peggiori degli ultimi anni.

Probabilmente, Si Lewis sta vivendo la stagione peggiore della sua carriera dal 2009, anno in cui vinse appena due gare, in Ungheria ed a Singapore. Anche all’epoca ci fu un grande cambio regolamentare che rivoluzionò i valori in campo, con McLaren e Ferrari che da dominatrici divennero comparse, cedendo il passo a Red Bull e Brawn GP.

Il team di Woking fece un gran lavoro nella seconda parte di stagione, consentendo al britannico di ottenere ben quattro pole position e di vincere le due suddette gare. Lo scenario attuale sembra però ben diverso, e Lewis rischia davvero di entrare in una crisi di risultati che mai gli era capitata in precedenza nel corso della sua carriera.

Hamilton, record negativo in vista per il campione

Come ben sappiamo, Lewis Hamilton ha vinto almeno una gara in ogni singola stagione disputata in F1. Il risultato peggiore è arrivato nel 2013, al debutto con la Mercedes, quando si impose solo nel Gran Premio di Ungheria. Nessuno, nella storia, ha fatto bene tanto quanto lui, neanche Michael Schumacher. Il sette volte iridato, però, sta rischiando un record negativo, ovvero quello del numero di gare consecutive senza riuscire a vincere.

Sia nel 2009 che nel 2013, Lewis soffrì un’astinenza di vittorie della durata di ben 10 gare, ed in entrambi i casi fu proprio l’appuntamento di Budapest a fermare l’agonia. Addirittura, nel 2009 Hamilton non aveva ottenuto neanche un podio nella prima parte di stagione, entrando poi nella storia in Ungheria per essere stato il primo pilota a vincere una gara con il KERS montato sulla propria monoposto.

Pensare di vederlo vincere a Silverstone appare un’impresa molto difficile, anche perché non dovrebbero esserci variabili legate al meteo. La Mercedes punterà molto sugli sviluppi che verranno portati sulla freccia d’argento, ma non dimentichiamo che anche per George Russell sarà la gara di casa, che vorrà sicuramente onorare al meglio come ha fatto sin qui in questa stagione.

L’ex Williams è il futuro del team di Brackley, l’uomo su cui Toto Wolff ha investito per garantirsi un dopo-Lewis all’altezza di quanto vinto negli ultimi anni. Va detto che la squadra gestita dall’algido manager austriaco dovrà presto ritrovare il bandolo della matassa, visto che Red Bull e Ferrari hanno fatto un altro sport sino a questo momento. Gli aggiornamenti tecnici potranno dare una bella mano, ma solo la pista ci dirà se sono stati sufficienti.

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