Continua a far discutere l’appellativo utilizzato da Piquet per parlare di Hamilton. E dopo la polemica e viene tirata in ballo una nonna.
Martedì 28 giugno verrà ricordato come il giorno del botta e risposta virtuale tra Nelson Piquet e Lewis Hamilton. E pensare che le parole poco eleganti nei confronti del britannico, l’istrionico brasiliano le aveva pronunciate addirittura nel mese di novembre, ma per qualche motivo sono state rese note soltanto ora.
Notoriamente sempre sul filo della derisione degli avversari, il 69enne non ha risparmiato neppure l’asso della Mercedes, da lui chiamato “n******o, mentre esprimeva il proprio parere sull’incidente che vide protagonista il #44 lo scorso anno a Silverstone e il genero Max Verstappen, in quell’occasione finito in ospedale dopo la collisione.
Razzismo vero, o semplice volontà di prendere le difese di un membro aggiunto della famiglia, sta di fatto che la n-word uscita dalla bocca del tre volte iridato, ha indispettito un po’ tutto l’ambiente della F1.
Piquet difeso anche dalla fidanzata di Verstappen
Infatti, nelle ore successive alla pubblicazione dell’intervista, è stato un susseguirsi di comunicati di condanna. Note diffuse sui social network a cui ha replicato Rodrigo Piquet, nipote dell’ex Williams, Lotus e Brabham.
Sulla propria pagina Instagram, poi di tutta corsa trasformata in account privato, l’uomo ha negato qualunque accezione razzista della definizione pronunciata dallo zio.
“Si tratta di un vezzeggiativo che utilizzava la nostra nonna paterna Inacinha. Lei ci chiamava così“, ha scritto piccato, con tanto di apprezzamento da parte di Kelly Piquet, figlia del driver di Rio, nonché appunto compagna di vita dell’attuale campione del mondo del Circus.
Nel pomeriggio lo stesso Ham si era fatto sentire su Twitter sostenendo che una simile mentalità arcaica andrebbe debellata. “E’ tempo di cambiare e di agire“, ha affermato l’inglese, sostenuto in seguito dal compagno di box George Russell e in serata pure dal ferrarista Charles Leclerc che, via Instagram ha evidenziato la correttezza e l’educazione del campione di Stevenage, ribadendo l’importanza di una maggior inclusione delle minoranze nel mondo dello sport.
“Dobbiamo rimuovere ogni tipo di linguaggio discriminatorio dalle discipline sportive e dalla nostra società“, il grido del monegasco.