Red Bull, gli sviluppi non funzionano? L’ex pilota entusiasma la Ferrari

La Red Bull è arrivata a Silverstone con un pacchetto di aggiornamenti molto importante, che sino ad ora non ha dato i frutti sperati.

In casa Red Bull l’appuntamento di Silverstone può rappresentare una sorta di crocevia. Un’altra vittoria, la settima consecutiva, significherebbe ipotecare in maniera definitiva questo mondiale, con Max Verstappen che vanta già 49 punti di vantaggio su Charles Leclerc, con il team di Milton Keynes a +76 tra i costruttori nei confronti della Ferrari.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

La RB18 è stata profondamente aggiornata per il Gran Premio di Gran Bretagna, con un nuovo cofano motore che è stato introdotto e che riprende alcuni elementi di scuola AlphaTauri. La monoposto di Adrian Newey cerca di sopperire alle limitazioni che sono state imposte sulla beam wing, dimostrando di essere sempre pronta a porre rimedio a situazione sfavorevoli.

Tuttavia, la prima giornata di prove libere non è stata troppo esaltante, a causa di una vettura piuttosto nervosa e che faticava ad entrare nella giusta finestra di utilizzo. Verstappen ha concluso il lavoro al quarto posto girando in 1’29”149, vicinissimo alla McLaren di Lando Norris ed alla Mercedes di Lewis Hamilton, ma con oltre due decimi di ritardo dalla Ferrari di Carlos Sainz che ha concluso davanti a tutti.

La Red Bull ha poi risposto presente in termini di passo gara, dove Verstappen ha mandato dei segnali importanti. Totalmente assente Sergio Perez, che dopo il ritiro di Montreal non ha fatto meglio di un settimo tempo, alle spalle di Leclerc e persino dell’Alpine di un sempre combattivo Fernando Alonso.

Le buone notizie per il team diretto da Christian Horner provengono dal meteo, visto che ci si attende una sessione di qualifica completamente bagnata. Sin qui, Verstappen ha ottenuto le sue due uniche pole position sotto la pioggia, ad Imola ed in Canada, mentre l’unica partenza al palo strappata dalla RB18 è arrivata con Perez in Arabia Saudita. L’unico modo per battere le Ferrari, almeno per la vettura vista in pista ieri, sembra proprio quello di sperare nel maltempo.

Red Bull, Helmut Marko non soddisfatto degli sviluppi

La Red Bull si aspettava sicuramente di più dagli aggiornamenti, ma c’è da dire che la prima sessione di prove libere corsa sul bagnato ha impedito agli anglo-austriaci di provare al meglio le nuove configurazioni aerodinamiche e di raccogliere dati. Intrevistato da “Motorsport-Magazin.com“, il Super-consulente Helmut Marko non ha nascosto un minimo di delusione.

Non riusciamo a trovare il giusto equilibrio in questo momento ed abbiamo sottosterzo e sovrasterzo. A ciò si aggiunge anche il troppo poco grip nelle curve lente. Non stiamo ancora lavorando nella giusta direzione e credo che ci servirà girare molto per riuscire a trovare un set-up perfetto“.

L’ex pilota austriaco e scovatore di talenti della Red Bull ha parlato anche ai microfoni di “Servus TV“, giudicando quanto messo in mostra dalla Mercedes: “Se tengono il porpoising sotto controllo, potrebbero essere della partita e giocarsi le posizioni migliori per la gara. Hanno anche portato parecchi aggiornamenti e nella migliore delle ipotesi potrebbero essere in prima fila dopo le qualifiche“.

Il passo delle frecce d’argento è stato ottimo, anche se alcune fonti parlano del fatto che il team di Brackley, almeno in qualifica, potrebbe pagare un mezzo secondo dalle Ferrari, ma tutto ciò si riferisce alle condizioni di asciutto. Come si sa, il bagnato potrebbe davvero rimescolare tutto e regalarci una sessione a dir poco imprevedibile.

Max Verstappen sicuramente spera nella pioggia, anche se la sua squadra è solita faticare il venerdì per poi performare al meglio soprattutto durante la corsa. La Ferrari parte con il ruolo di favorita, sempre al netto di quelle che saranno le condizioni climatiche. Il freddo sarà sicuramente protagonista, e ciò può regalare dinamiche particolari anche in chiave gara, soprattutto su una pista come questa che stressa molto le gomme anteriori.

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