Non sappiamo se lo vedremo in MotoGP in futuro, ma su Razgatlioglu c’è chi nutre qualche dubbio: Petrucci ne espone uno.
Toprak Razgatlioglu anche nel 2023 sarà nel Mondiale Superbike con Yamaha, ogni eventuale discorso sulla MotoGP andrà rinviato. Nessun problema per lui, che è ben felice di correre nel campionato delle derivate di serie e non ha mai avuto l’ossessione di passare nella categoria regina.
Sicuramente non gli dispiacerebbe mettersi alla prova nella top class, anche perché tra qualche anno non sarà più giovanissimo. A ottobre spegnerà 26 candeline ed è in un’età di giusta maturità, se aspetterà troppo a lungo rischierà di perdere il treno giusto per fare il grande salto.
Il 2024 può essere l’anno corretto nel quale esordire in MotoGP, anche se prima deve pensare a dare il massimo nel WorldSBK. In questo momento ha 79 punti di ritardo dal leader Alvaro Bautista della Ducati e rimontare non è semplice, anche se con tre manche in ogni round nulla è impossibile.
Petrucci, dubbi su Razgatlioglu in MotoGP
Razgatlioglu e il suo manager Kenan Sofuoglu hanno già chiarito che il passaggio eventuale in MotoGP avverrà solo con un team ufficiale. Anche se Jonathan Rea ha invitato il collega a valutare anche una squadra satellite, visto che oggi in griglia ce ne sono alcune che possono fare podi e vittorie, il pilota turco vuole una condizione tecnica top. Vedremo se la otterrà.
Intanto Danilo Petrucci in un’intervista a Crash.net ha espresso qualche perplessità in merito all’eventuale salto in MotoGP di Toprak: “Ha delle abilità incredibili, in frenata è una bestia. Non so se in MotoGP possa frenare come fa in Superbike, ma è un piacere vederlo correre e penso che potrebbe fare bene. Dipende anche dalla moto, però il suo talento è incredibile”.
Il turco è un grande staccatore, uno che frena veramente forte. Nella classe regina del Motomondiale il suo stile di guida potrebbe non essere l’ideale: “In MotoGP non si può più frenare forte come in passato – spiega Petrucci – perché le gomme sono molto sensibili. I miei problemi sono iniziati nel 2020, quando hanno introdotto una nuova posteriore che mi ha fatto peggiorare in frenata, quello che era il mio punto forte prima”.
Percorrenza e accelerazione sono diventati elementi più importanti della frenata, per fare la differenza serve guidare in modo differente da come era abituato a fare Petrucci fino al 2019. Anche lo stesso Andrea Dovizioso nel 2020 ebbe grosse difficoltà con la nuova gomma posteriore portata da Michelin e non poteva più usare lo stile di guida precedente.
Se Razgatlioglu dovesse approdare in MotoGP, dovrebbe adattarsi a tante novità. Poi molto dipenderà dalla moto che si ritroverà a guidare. Intanto ha provato la Yamaha M1 in un test ad Aragon, vedremo se in futuro sarà in griglia per sfidare Fabio Quartararo e gli altri.