Smart, spunta l’antenata fatta da Mercedes: la somiglianza è assurda

Dagli archivi Mercedes spunta il modello che con almeno 15 anni d’anticipo precedeva il progetto Smart. Ed era davvero rivoluzionario.

La Mercedes è oggi una casa automobilistica che presenta una delle gamme più articolate del mercato dell’auto. Dalle berline alle Suv, passando per wagon, sportive e i modelli elettrici. Il marchio tedesco è leader mondiale in tal senso e detta la linea per futuro anche al resto del mondo. Basti pensare ai tanti concept prodotti nei decenni passati e anche attualmente, che hanno tracciato la linea del futuro, anticipando anche molti modelli di successo.

Il logo Mercedes (ANSA)
Il logo Mercedes (ANSA)

Tra i tanti temi che la Mercedes ha anticipato nei decenni scorsi, anticipando di gran lunga le avversarie, c’è quello della mobilità urbana. Oggi sono proprio le citycar a sparire dai listini, per poi vedersi rimpiazzare solo in parte da elettriche di piccole dimensioni o da soluzioni alternative. E la casa di Stoccarda anticipò i tempi creando il logo Smart e la prima piccola a prova di traffico cittadino. Un modello che è passato alla storia e che ancora oggi, con la sua variante 100% elettrica, continua ad essere uno dei più venduti sul mercato.

La Mercedes e l’antenata della Smart

Per molti, le radici della Smart risalgono al 1997, quando al Salone di Francoforte fece il suo debutto questa vettura molto eccentrica, quasi tascabile, che prometteva guidabilità e praticità nel traffico cittadino. Il tema però di un’auto adatta ai grandi centri urbani e dei piccoli spazi al suo interno era stato sviluppato già dal 1972. E la Mercedes fu una delle prime a proporre un suo progetto riguardante un’auto smart, ossia di piccole dimensioni e capace comunque di soddisfare un pubblico che si muove dentro le città, sempre più affollate di mezzi e con parcheggi quasi al collasso.

Il progetto della casa tedesca, che prevedeva un modello a forma ovoidale, fu messo da parte per quasi un decennio ed è riemerso solo nel 1981 in una forma completamente diversa. Il nome del prototipo era NAFA (che sta per Nahverkehrs Fahrzeug, ossia “veicolo a corto raggio”). Ed era impressionante il cambio di rotta del marchio rispetto al suo concept precedente: niente più curve rassicuranti, largo invece a linee tracciate ad angolo retto, imposte da una struttura tubolare che garantisce l’ottimizzazione dello spazio interno. Il veicolo era lungo solo 2,50 m, come la prima generazione Smart, per 1,50 m di larghezza. E il suo raggio di sterzata era di soli 5,70 m.

Ma perché Mercedes non ha fatto il grande passo e ha sviluppato subito la NAFA? La risposta è semplice: all’epoca la tecnologia non era sufficientemente avanzata per garantire ai due occupanti del veicolo una sicurezza sufficiente in caso di incidente. Questo non era in linea con la politica del marchio, che ha costruito la sua reputazione sulla solidità e sicurezza dei suoi modelli. Per questo si è dovuto attendere almeno altri 15 anni, quando si è deciso di dare vita al progetto Smart ForTwo e che ora è arrivato al suo ennesimo restyling, che l’ha portata ad essere la più piccola al mondo e anche la più amata e venduta.

In tante oggi l’hanno imitata ma non sono riusciti a ottenere gli stessi successi, vedi in particolare BMW, Toyota e Peugeot. Ma all’epoca della NAFA furono diverse le case a cercare di seguire l’esempio Mercedes. Vedi Citroen con la Citela, concept del 1992 a tre ruote capace con il suo motore elettrico di 27 cv di raggiungere i 110 km/h. Oppure la Toyota Endo, antenata della IQ, ma anche la Opel Maxx dei primi anni Novanta e la Nissan Pivo 3, ma anche la Fiat Downtown. Tutti prototipi rimasti dentro un cassetto. Mentre la Mercedes, con Smart, ha avuto coraggio. E ha vinto, come spesso gli capita.

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