Bautista molto contento del ritorno in Ducati, può vincere il titolo Superbike: ma non è ossessionato dal dover trionfare.
Ci ha messo pochissimo Alvaro Bautista a spazzare i dubbi di chi era scettico sul suo ritorno in Ducati. Da subito ha iniziato a vincere e oggi è leader della classifica mondiale Superbike. I risultati parlano chiaro.
Rispetto al 2019, quando era all’esordio sulla nuovissima Panigale V4 R e nel campionato, sembra aver imparato a gestirsi meglio. Ai tempi la troppa foga di vincere gli fece buttare via un titolo che sembrava già suo dopo le undici vittorie nelle prime undici gare della stagione. Ha appreso la lezione.
Il pilota spagnolo è davvero uno spettacolo in sella alla Ducati e fa la differenza come nessun altro. I due anni in Honda non lo hanno arrugginito. Anche se le cose non sono andate secondo i piani con HRC, ha comunque imparato parecchio e ora è più pronto per diventare campione del mondo SBK.
Superbike, Bautista sui rivali e il titolo mondiale
Bautista per essere davanti a tutti a fine Mondiale sa che deve sconfiggere avversari forti come Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, è presto per montarsi la testa. Intervistato da Motorsport.com, ha indicato alcuni fattori che lo stanno aiutando nella lotta contro di loro: “La costanza e la gestione delle gomme sulla lunga distanza. Tengo il ritmo dall’inizio alla fine, per loro è un po’ più difficile. Questo è il mio punto forza. Nei corpo a corpo, invece, è complicato batterli”.
Inevitabile domandargli se riuscirà a riportare in Ducati quel titolo Superbike che manca dal lontano 2011, quando fu Carlos Checa con il team Althea a laurearsi campione del mondo: “Voglio dare il massimo e vedremo come andranno le cose. Non sento la pressione di dover vincere. Nel 2019 mi mancava esperienza e la moto era nuova, ora non penso a vincere ma a godermi le gare. Non devo dimostrare nulla”.
Recentemente il team di Borgo Panigale ha annunciato il suo rinnovo di contratto fino al 2023 ed è stata una scelta inevitabile, visti i risultati. Ma Alvaro non esclude neppure di poter gareggiare anche oltre la scadenza contrattuale attuale: “Ho tante motivazioni e sento di poter ancora migliorare. Penso anno per anno. Nel 2023 correrò e se non succederà nulla di strano continuerò ancora”.
Bautista a novembre compirà 38 anni, non pochi. Ma il Mondiale Superbike ha un calendario snello (quest’anno dodici round invece dei soliti tredici) e permette di gestirsi meglio rispetto alla MotoGP. Vedremo se lo spagnolo continuerà a correre pure da 40enne, intanto è concentrato sul presente e ha un contratto fino al 2023. Il futuro si vedrà.