Suzuki e il futuro in MotoGP: l’ex Brivio lancia una provocazione

L’ex capo Suzuki è tornato a parlare del destino ormai segnato in MotoGP del team. Ma per chi ci lavora spera in una opzione importante.

Tra le cose da ricordare in questa prima parte di stagione della MotoGP c’è purtroppo lo choc creato dalla notizia che la Suzuki abbandonerà a fine 2022 il Mondiale. Un ritiro inaspettato, visto che da inizio stagione si parlava di rinnovi nel team giapponese con Joan Mir e Alex Rins. E invece, come un fulmine a ciel sereno, l’annuncio di uno stop con il Motomondiale che ha gettato nello sconforto piloti, team ma anche Dorna, che vorrà coprire quel buco in griglia con un’altra squadra. Ma che soprattutto teme nuove defezioni per colpa della crisi globale che in questi due anni sta coinvolgendo anche il mondo del motorsport.

Joan Mir su Suzuki (ANSA)
Joan Mir su Suzuki (ANSA)

L’addio della Suzuki al termine di questa stagione ha generato anche molti dubbi su cosa accadrà nel 2023 ai componenti dell’attuale team. In questi giorni si è parlato molto dell’ipotetico arrivo in Aprilia di Manuel Cazeaux, attuale capo tecnico di Alex Rins, ma è ancora tutto da definire. Lo staff di Suzuki è di primo livello, come ha sottolineato anche Livio Suppo, responsabile attualmente del team, che non ha escluso che un nuovo entrato possa prendere in blocco la squadra per la sua avventura in MotoGP.

Suzuki, un futuro con tante ombre per Brivio

A Sky Sport però l’ex team manager della Suzuki fino alla fine del 2021, Davide Brivio, attualmente in F1 con Alpine, ha parlato di quanto sta accadendo nella classe regina all’azienda di Hammamatsu. E nonostante speri che si possa trovare una soluzione, ha ammesso che sarà complicato che si riesca veramente nell’intento. E ha lanciato anche una frecciata al suo ex mondo delle due ruote: “In MotoGP, pur essendoci vantaggi e svantaggi, c’è meno dinamica imprenditoriale. In Formula 1 qualcuno probabilmente comprerebbe la squadra. Sarebbe un’opportunità. Qui le cose sono diverse, ma chissà cosa può succedere? Qualcuno potrebbe trarre vantaggio da questa situazione. Sarebbe una grande opportunità per chi vuole iniziare il proprio progetto MotoGP“.

La Dorna, con Carmelo Ezpeleta in primis, ha già indicato che nei loro piani non hanno la possibilità di incorporare un nuovo team nel 2023, quindi dovranno aspettare fino al 2024 per recuperare i due posti vacanti lasciati da Suzuki, escludendo la possibilità che un nuovo team subentri in corsa a breve. Un bel guaio insomma per la MotoGP, che vedrebbe ancora meno moto in griglia di partenza nel breve periodo.

A questo proposito, Brivio ha ammesso di essere addolorato per il futuro dei lavoratori del team, e che potrebbero esserci sempre delle opzioni che gli permetterebbero di continuare anche nel 2023: “Questa squadra è pronta, ci sono molte brave persone che ci lavorano. Metà del lavoro è già fatto se qualcuno volesse subentrare. Ma non so che tipo di conversazioni ci siano ora in ballo. Ad esempio, il nuovo costruttore che potrebbe entrare in MotoGP nel 2024 potrebbe voler mantenere in vita questa squadra nel 2023″. Un’alternativa più probabile sarebbe che il nuovo marchio sfrutti la struttura esistente del box Suzuki, dove tutte le conoscenze acquisite potrebbero essere utilizzate per velocizzare il suo adattamento alla classe regina ed essere subito a un buon livello.

“E’ un momento difficile per Suzuki. È molto triste che tutto stia finendo. Mi dispiace per le persone che ci hanno lavorato – ha concluso Brivio -. Conosco molto bene queste persone. Stanno cercando di trovare soluzioni. La Suzuki si ritira, ma sarebbe bello salvare la squadra o trovare qualcuno che venga a mantenerla“. E chissà che il suo appello non funzioni veramente.

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