Ferrari, Haas arma per il Mondiale? Ecco cosa sta accadendo

In Austria, oltre alla vittoria Ferrari, ha fatto scalpore il risultato della Haas. Una prestazione al top, merito forse di qualche “trucco”.

Dopo due mesi di fila di speranze disattese e bocconi amari, finalmente la Ferrari sembra aver dato un segnale di ripresa. Che è arrivato non in due GP qualunque, ma in quelli di Silverstone e Austria, la Red Bull giocava in teoria in casa e sembrava alla vigilia essere la favorita. Due corse dove alla Rossa non è girato tutto per il verso giusto, anche per colpe sue (vedi in Inghilterra), ma che comunque ha portato a casa due vittorie che mancavano da tanto, troppo tempo. E servivano come il pane, per tornare a sperare in un Mondiale che dopo Imola ma soprattutto dopo Barcellona sembrava essere ormai indirizzato verso altri lidi.

La Haas nel GP d'Austria (ANSA)
Mick Schumacher (ANSA)

In questi ultimi appuntamenti iridati, la Rossa si è confermata una monoposto capace di adattarsi a ogni tipo di tracciato e anzi, anche in quelli più ostici ha tirato fuori il meglio. Merito di una vettura bilanciata, che ha cominciato a sfruttare meglio il potenziale delle gomme e con un motore sempre al top.

Proprio su quest’ultimo aspetto infatti continuano in parte le note dolenti. Con Carlos Sainz Jr in Austria sale ancora il numero di PU andate in fumo da inizio stagione, con problemi che sono capitati anche ai team “satelliti”. Ma il team principal Mattia Binotto nel post-gara ha tenuto a sottolineare come il lavoro svolto a Maranello per recuperare terreno sotto l’aspetto motoristico sia stato fondamentale e che, nonostante i rischi presi, si è fatto un grande lavoro per il futuro: la base è buona, anche per le prossime stagioni, visto che proprio questo particolare sarà congelato per diversi campionati.

La Ferrari può crederci davvero grazie alla…Haas

C’è però un altro aspetto che deve far sperare gli uomini di Maranello in questa rincorsa alla Red Bull per il titolo Mondiale e si chiama Haas. E il motivo è presto detto. La scuderia americana, dopo un ottimo inizio, sembrava aver smarrito la strada giusta (un pò come Alfa Romeo, altro team che monta la power unit Ferrari). Nelle ultime settimane però il vento sembra essere cambiato. Oltre al solito Kevin Magnussen, infatti si è svegliato anche quel Mick Schumacher che sembrava essere piombato in una spirale negativa che stava portando il giovane talento tedesco addirittura lontano dalla F1.

In Austria poi la Haas ha fatto davvero un salto in avanti notevole, che nessuno si aspettava. Nessuno, a parte forse la Ferrari. Sì perché in questo dovrebbe esserci lo zampino di Maranello. La vettura americana è apparsa subito a suo agio tra le montagne austriache, con velocità di punta di tutto rispetto che hanno sorpreso gli avversari, vedi Mercedes, Renault e McLaren, con cui ha battagliato a lungo sia nella Sprint race che nella gara di domenica. C’è chi ha gridato al miracolo, anche perché, come dichiarato qualche giorno fa da Gunther Steiner, per la Haas i primi veri grandi aggiornamenti arriveranno solo in Ungheria.

E allora, come spiegarsi questo cambio di passo? Un motivo, anche se non confermato, sta in alcune nuove componenti nella parte ibrida della power unit, montate proprio in questo weekend. Secondo alcune voci, si tratterebbero di pezzi nuovi che la Ferrari ha affidato ad Haas per testarli non direttamente sulle F1-75, evitando così di incappare in nuove penalità. Visti i risultati, dovesse essere andata proprio così, l’esame è stato superato. Almeno in parte. Sì perché c’è da segnalare il problema al motore per Magnussen domenica, che può essere un nuovo campanello d’allarme per la Rossa. Nulla di irreparabile, ma comunque i segnali della riscossa della Ferrari possono passare anche da casa Haas.

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