MotoGP, c’è un rischio enorme: ecco cosa può accadere nel 2023

Stando alle ultime notizie di mercato, sono pochi i posti disponibili per la prossima stagione in MotoGP. E potrebbe esserci un clamoroso precedente.

Manca ancora meno di un mese per la ripresa del Motomondiale. Dopo il GP di Assen, per piloti e squadra è il momento del relax ma anche dei bilanci di metà stagione, per capire cosa migliorare delle proprie moto, quale sviluppi intraprendere ma anche cominciare a pensare al futuro, ossia al 2023. E’ proprio questo infatti il mese più caldo per le trattative di mercato, con le varie scuderie che cercano di chiudere il cerchio e stabilire già la line-up della prossima stagione. Dalla Moto3 alla Moto2, fino alla MotoGP è un viavai di voci che si rincorrono.

Una partenza della MotoGP (ANSA)
Una partenza della MotoGP (ANSA)

Per quanto riguarda la classe regina, sono diversi già i piloti sicuri di una riconferma il prossimo anno. A partire da Pecco Bagnaia e Marc Marquez, che attendono solo di capire quali saranno i loro nuovi compagni in Ducati e Honda. Diversi i nomi in ballo: da una parte Enea Bastianini e Jorge Martin, dall’altra sembra solo Joan Mir. Riconfermatissimi in Aprilia Aleix Espargaro e Maverick Vinales, così come i due Yamaha Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Con Jack Miller in KTM e Alex Marquez nel team Gresini, sono però ancora diverse le caselle con un grosso punto interrogativo.

MotoGP, nel 2023 i rookie sono a rischio

La realtà però, a dire il vero, non è delle più rosee. Almeno per la MotoGP. Infatti, a ben vedere, i posti realmente a disposizione sono davvero pochi. Con il ritiro di Suzuki a fine anno, la griglia il prossimo anno, a meno di colpi di scena clamorosi, sarà con due moto in meno. C’è di sicuro da rimpiazzare il vuoto che lascerà nel team di Razali Andrea Dovizioso, che ha deciso nelle scorse ore di dire di nuovo basta con la MotoGP. Ma poi c’è davvero ben poco. Sì perché a cercare un posto in primi sono i due ex Suzuki Mir e Rins, che rimanendo in circolo nella classe regina tolgono possibilità ad altri giovani piloti.

Ed è proprio questo l’allarme per il 2023: si rischia di vedere davvero pochi, se non nessun, rookie proveniente dalle classi inferiori, in special modo dalla Moto2. Sarebbe la prima volta da quando esiste la nuova classe di mezzo. Lo dicono i numeri. Solo quest’anno sono stati 5 gli esordienti (Remy Gardner, Raul Fernandez, Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio e Darryn Binder), cosa mai vista finora.

Nel 2023 invece sembrano davvero poche le chance di vedere un promosso dalla Moto2. C’è Ai Ogura solamente che ha una reale opportunità di prendere il posto di Taka Nakagami alla LCR Honda, mentre Celestino Vietti potrebbe trovare per ora le porte chiuse. E pensare che dal 2011 sono stati più di 30 i piloti che sono saliti nella classe regina, di cui però solo il 50% sta ancora partecipando al Motomondiale. Tra questi, troviamo nomi come Marc Marquez (arrivato nel 2013 e vincitore subito al primo anno del titolo MotoGP), Pol Espargaró, Maverick Vinales, Jack Miller, Alex Rins, Pecco Bagnaia, Joan Mir, Fabio Quartararo, Johann Zarco ed Enea Bastianini, gli unici che da allora hanno giustificato la loro promozione con i loro risultati.

E in diversi casi non sono stati neanche i risultati a portare certi piloti alla promozione. basti pensare a Quartararo, che senza vincere in Moto3 e dopo aver chiuso al 10° posto in Moto2 con una vittoria, è passato in MotoGP con il team Petronas solo per il potenziale che ha mostrato negli anni precedenti. Stessa sorte per Joan Mir, che veniva dal sesto posto nel campionato Moto2 prima di fare il suo debutto in MotoGP. Insomma Il rischio è che il prossimo anno ci si ritrovi senza rookie. E non sarebbe un bel segnale.

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