Paragoni scomodi, ma anche lusinghieri, ma Max Verstappen non vuole sentir ragioni, lui non ci pensa, ecco perché.
Uno stop di due Gare consecutive che sembra aver dato una bella botta alla Red Bull, più che al proprio pilota numero uno, Max Verstappen. Dalla casa dei tori rossi, fanno sapere di aver già pensato a come rispondere alla Ferrari nelle prossime Gare, mentre l’olandese non si scompone. Rimane saldo, come alla guida della sua vettura in quel di Montreal, dove Sainz ne aveva più di lui nel finale, ma il classe ’97 portò a casa la vittoria.
Lui è uno di quei campioni a cui interessa solo migliorare se stesso, molto spesso, senza nemmeno far polemiche con la propria scuderia. Ed oggi, c’è già chi cerca il paragone con i migliori. Nomi del calibro di Senna e Michael Schumacher, ma anche del suo rivale, Lewis Hamilton, che però, di Mondiali, ne hanno vinto qualcuno in più. Il paragone con Senna, in qualche modo, lo ha ricalcato anche Helmut Marko, ma ecco cosa ne pensa l’olandese.
Max Verstappen vuol essere il numero uno, ma non guarda alle leggende
“Ad essere onesti, non ho mai avuto un idolo da solo”, ha spiegato il venticinquenne a F1Insider, in maniera molto chiara, rimarcando l’idea che per lui, bisogna guardare a se stessi, piuttosto che provare ad emulare gesta altrui. Molto risoluto e sempre per la propria strada, il ragazzo nato ad Hasselt, che potrà anche non risultare simpatico a qualcuno, ma senz’altro non si può dire che non sia sincero.
Con la stessa sincerità, il campione mondiale del 2021, ha anche spiegato perché domenica la Ferrari era imprendibile, ed ha anche spiegato il perché del suo pensiero, in poche parole: “Se sei completamente dipendente da un certo idolo e vuoi copiarlo, puoi solo perdere. Con questo ti limiti a quanto puoi diventare bravo. Ecco perché cerco di essere me stesso”.
C’è da dire anche che paragoni come quelli che vedono nomi pesanti, tra cui Senna e Schumacher in primis, sono certamente scomodi per un giovane ancora in attività, anche se questo è il campione del mondo in carica. Ecco ancora, quando spiegato dal figlio d’arte: “Non voglio paragonarmi agli altri. Alla fine della giornata, voglio essere in grado di dire che ho ottenuto il meglio da me stesso e che il più spesso possibile. Voglio vincere il maggior numero possibile di titoli”, terminando con un secco: “Ma non perdo tempo a pensare a quanto sono possibili, (i record) perché come ho detto, dipende anche dai risultati. Se non raggiungo quei numeri, non sarò dispiaciuto“.