La Ferrari di Carlos Sainz si è ritirata per la rottura della power unit in Austria, ed i commissari hanno ora risposto allo spagnolo.
Il Gran Premio d’Austria è stato vissuto tra luci ed ombre in casa Ferrari. Charles Leclerc ha posto fine ad un digiuno di vittorie che durava ormai da tre mesi, da quel 10 aprile in cui il monegasco dominò il GP d’Australia corso a Melbourne. Il fenomeno del Cavallino è stato perfetto nel bastonare la Red Bull di Max Verstappen sul suolo patrio, nonostante una pista che sulla carta sarebbe dovuta essere sfavorevole ed un guasto al pedale dell’acceleratore avvenuto nel finale.
Per il campione del mondo non c’è stato nulla da fare, ma grazie alla vittoria nella Sprint Race ed al punticino addizionali dato dal giro più veloce, l’iridato ha perso soltanto 5 punti, conservando 38 lunghezze di vantaggio sul grande rivale. Chi è ormai fuori dai giochi è invece Carlos Sainz, costretto al ritiro in una giornata nera per le seconde guide dei top team, con Sergio Perez finito ko dopo il contatto al primo giro con la Mercedes di George Russell.
Carlitos aveva disputato un’ottima gara, anche se non aveva mai messo in mostra un passo all’altezza del compagno di squadra. Il figlio del due volte campione del mondo rally aveva comunque la possibilità di completare la doppietta Ferrari, ed a 15 giri dalla fine era nella scia di Verstappen per soffiargli la piazza d’onore. Proprio in quel momento, la regia internazionale stava inquadrando l’asfalto del Red Bull Ring con la telecamera posta sul musetto della F1-75 del madrileno.
Si è però capito subito che qualcosa non stava funzionando, visto che la velocità indicata in sovraimpressione ha cominciato a scendere in pieno rettilineo, con tanto di DRS aperto. Le telecamere hanno poi allargato l’inquadratura, mostrando una nuvola di fumo bianco che fuoriusciva dal posteriore della Rossa. Pochi secondi dopo, il fumo è diventato fuoco, con una vera e propria esplosione che si può notare all’interno del cofano motore.
Va detto che l’intervento dei commissari è stato pessimo, anche se la posizione non era di certo agevole. La Rossa era infatti parcheggiata in pendenza, e Sainz, nonostante il fuoco, non poteva abbandonarla in quanto rischiava di ritornare in pista. Dalle immagini si vede perfettamente che un addetto alla sicurezza si avvicina con un estintore, per poi poggiarlo a terra e fuggire senza tanti complimenti.
Fortunatamente, la situazione si è poi risolta con Sainz che si è allontanato mentre la sua vettura veniva inghiottita dalle fiamme, ma di certo non è stata una bella scena da vedere. Carlitos si è infatti poi lamentato del lento intervento dei commissari di pista, il quali hanno però rilasciato un comunicato per rispondere alle critiche dello spagnolo.
Ferrari, i commissari rispondono alle critiche di Sainz
La Ferrari di Carlos Sainz si è fermata in una via di fuga a seguito dell’esplosione della power unit, un’immagine che ha spezzato il cuore a tifosi e squadra. Come detto, il pilota iberico ha criticato il poco tempestivo intervento dei commissari di percorso, i quali hanno risposto proprio in queste ore con un comunicato stampa.
“Dopo l’incidente che è costato la vita in Giappone nel 2014 a Jules Bianchi, la FIA ha inasprito le regole relative agli interventi delle vetture in pista. Si può intervenire solo dopo che la direzione gara ha dato il via libera, questo aumenta la sicurezza dei piloti e dei commissari, ma ha lo svantaggio di rallentare le operazioni e di farle andare per le lunghe“.
“Si sono verificate diverse circostanze non proprio favorevoli. Il punto della pista in cui Sainz ha parcheggiato la sua Ferrari non era visibile dalla tribuna dei commissari che si trovavano in quella zona. Loro hanno ricevuto via radio l’ordine di recarsi alla vettura con gli estintori e quando si sono accorti di cosa stava accadendo hanno deciso di far intervenire l’autopompa“.
I commissari non hanno risparmiato neanche una piccola frecciatina a Sainz stesso, sottolineando quanto lui si sia innervosito frenando troppo presto e parcheggiando la sua macchina in netto anticipo rispetto alla fine della via di fuga, restando vicino alla pista. Tuttavia, i commissari si sono anche incolpati dei loro errori, sottolineando che c’è sempre tempo per imparare e che la revisione delle immagini televisive ha fatto capire che si poteva comunque intervenire in maniera migliore.
In sostanza, si può parlare di un concorso di colpa, nella speranza che non ci sia più bisogno di fare certi discorsi. La Scuderia modenese sta duramente lavorando per migliorare l’affidabilità della power unit, anche se Mattia Binotto ha già specificato che non sono problemi che si possono risolvere in pochi giorni.
La F1-75 è tornata la macchina migliore del lotto, con la Red Bull che nulla ha potuto per bloccarne lo strapotere in Austria. Se le power unit dovessero iniziare a reggere il chilometraggio, il mondiale non sarebbe poi un miraggio così lontano. A patto che anche le strategie inizino ad assolvere il loro compito.