Nonostante il 2023 si prospetti come un anno difficile per la MotoGP, il boss della Dorna Ezpeleta prova a tranquillizzare tutti.
Tempo di vacanze per il Motomondiale, tempo per riflettere su quanto è successo in questa prima metà di 2022 per i team. Tra chi ha stupito e chi ha deluso, c’è comunque modo per analizzare la situazione e mettere mano, e c’è bisogno, per risolvere in un senso o nell’altro e portare comunque a casa qualche risultato. A pensarci bene, guardando solo la MotoGP, sono davvero pochi quelli che possono ritenersi soddisfatti di quanto accaduto fino a questo momento. Da Fabio Quartararo, campione del mondo in carica e, nonostante una Yamaha in crisi, comunque sempre davanti a tutti alla pausa (e anche con un buon margine), ad Aleix Espargarò, in crescita con l’Aprilia, fino ad arrivare ai piloti del team di Valentino Rossi, Luca Marini e Marco Bezzecchi.
Per gli altri però non c’è assolutamente da sorridere troppo. Vedi Ducati, partita con i favori del pronostico e comunque più vincente di tutti ma distante dalla vetta con Enea Bastianini e Pecco Bagnaia. E poi non c’è davvero molto da sorridere anche per Honda, KTM e Suzuki, per diversi motivi. In particolare per quest’ultima, visto che dopo qualche GP, come un fulmine a ciel sereno, ha annunciato il suo ritiro dalla classe regina al termine della attuale stagione. Una decisione questa che ha sconvolto il paddock e il team stesso, con tecnici e piloti che si stanno affrettando a trovare una nuova sistemazione.
Ezpeleta predica calma in MotoGP
Il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta ha espresso la sua sorpresa e il suo fastidio subito dopo l’annuncio della Suzuki di lasciare la MotoGP. Anche perché la casa giapponese solo qualche mese prima aveva ufficializzato il prolungamento della sua avventura nel Motomondiale. E lo spagnolo si è subito mosso per capire se ci fosse l’opportunità di una sostituzione per il 2023. Senza però successo, almeno per ora. Tanto che ha ammesso a Motorsport che la MotoGP il prossimo anno vedrà al via con ogni probabilità solo 22 moto invece che 24. Ma anzi, ha anche aggiunto: “Per noi 20 moto sono già sufficienti per il campionato, quindi 22 è il numero ideale“.
Quanto al rapporto di Dorna con Suzuki e alla risoluzione del contratto originariamente firmato fino al 2026, Ezpeleta poi ha aggiunto: “Abbiamo discusso con Suzuki e raggiunto un accordo di principio”, anche se in realtà si parla di una penale inserita nel contratto. C’è poi un altro problema, che è quello dei team satelliti. Infatti la Yamaha sarà l’unica casa in MotoGP senza un team clienti nel 2023. Infatti RNF-Yamaha passerà ad Aprilia a fine stagione. Ma Ezpeleta, anche in questo caso, non fa drammi: “Il prossimo anno la Yamaha avrà solo due moto. Negli anni successivi non credo però che sarà così”, lasciando trapelare dunque che la casa di Iwata stia già lavorando per trovare una soluzione a medio termine. Si parla in tal senso di colloqui già molto avviati tra il team manager Yamaha Massimo Meregalli con la VR46, anche se il contratto del team di Valentino Rossi con la Ducati scadrà solo nel 2024.
Insomma, ad oggi la situazione per la MotoGP, nonostante le rassicurazioni di Ezpeleta, è tutt’altro che rosea. Oltre alla mancanza di nuovi team, la situazione tecnica è quella che decisamente preoccupa di più. I nuovi regolamenti sono ben lungi dall’essere approvati e intanto aumentano le critiche dei piloti, che se la prendono con l’aerodinamica esasperata che, a detta loro, sta incidendo sullo spettacolo in pista. Pochi sorpassi e difficoltà nello stare in scia agli altri, proprio come accadeva alla F1 di una volta. E allora cosa fa la MotoGP?