Lewis Hamilton sta vivendo una stagione a dir poco complicata, ma c’è comunque un dato positivo. Ecco di cosa si tratta di preciso.
La stagione di Lewis Hamilton e della Mercedes è stata, almeno sin qui, molto deludente. Il team di Brackley è crollato letteralmente dopo anni di dominio, a causa di una F1 W13 che di essere competitiva non ne vuole minimamente sapere, anche se le ultime uscite hanno offerto qualche barlume di speranza.
Il sette volte campione del mondo è stato letteralmente bastonato da George Russell nella prima parte di campionato, almeno sino a Baku. Qualcosa è cambiato in Canada, in particolar modo nel Q3 di Montreal: per tutto il week-end, l’ex Williams era stato più veloce del compagno di squadra, ma l’azzardo di montare le Soft su pista umida lo condannato a partire dalla decima posizione, dietro anche a Sir Lewis.
Hamilton ne ha approfittato per partire davanti, concludendo sul terzo gradino del podio davanti allo stesso Russell, su una Mercedes che si era avvicinata notevolmente a Ferrari e Red Bull. La crescita è proseguita a Silverstone, pista dove il sette volte iridato è stato davanti a George sin dalle prime libere.
Anche in Gran Bretagna è arrivato un podio, replicato la settimana dopo al Gran Premio d’Austria. Tuttavia, al Red Bull Ring il gap è stato più importante dalle due grandi rivali, con Lewis che si è preso oltre quaranta secondi dal tandem composto da Charles Leclerc e Max Verstappen, che si sono giocati la vittoria nelle tesissime fasi finali.
Lewis sta passando la peggior striscia negativa della sua carriera per quello che riguarda le vittorie, con l’ultimo successo che ormai risale allo scorso 5 dicembre, giorno del primo Gran Premio dell’Arabia Saudita. Il trionfo maturò dopo un duello spettacolare contro Verstappen, il quale dovette arrendersi dopo una miriade di sportellate.
La Mercedes stessa è stata autrice del peggior inizio di stagione dal 2011 a questa parte, visto che nel biennio successivo Nico Rosberg riuscì a trovare il successo nelle prime tappe stagionali. Le F1 ad effetto suolo hanno messo in grossa difficoltà il team di Brackley, che è ancora a bocca asciutta, ma che in Francia potrebbe avere un’ottima occasione per tornare a lottare per la vittoria.
Al Paul Ricard, Sir Lewis è stato imbattibile sia nel 2018 che nel 2019, mentre lo scorso anno dovette arrendersi alla furia del rimontante Verstappen proprio ad un paio di giri dalla fine. La grande favorita, viste le caratteristiche della pista, sembra essere la Ferrari, ma anche le frecce d’argento potrebbero dire la loro, senza dimenticare la Red Bull che vorrà sicuramente vendicare la batosta rimediata in Austria.
Il Paul Ricard non ha mai visto brillare il Cavallino, che però ha a disposizione una F1-75 che nelle curve medio-lente potrebbe fare una netta differenza. Per questo fine settimana c’è grande attesa, ed il Cavallino spera che la Mercedes possa infastidire la Red Bull per recuperare più punti possibile al team di Milton Keynes.
Hamilton, ecco il primato che ha stabilito sin qui
Nonostante una stagione a dir poco storta, Lewis Hamilton può vantare un gran bel primato in questa prima parte di 2022. Con il ritiro di Nicholas Latifi in Austria, Sir Lewis è l’unico ad aver concluso tutte le gare in questa stagione, visto che anche il compagno di squadra George Russell è stato costretto a dare forfait a Silverstone, dove è rimasto coinvolto nella carambola del primo giro.
Va detto che la Mercedes ha dalla sua un’affidabilità a dir poco strepitosa, che ha consentito ai due piloti di non fermarsi mai per problemi meccanici. Hamilton è sempre andato a punti tranne che nell’appuntamento di Imola, dove è giunto addirittura in tredicesima posizione.
Il sette volte campione del mondo sta pian piano recuperando, mentre Russell, quando è giunto al traguardo, non ha mai fatto peggio della quinta posizione, un risultato di altissimo prestigio. Maglia nera, per quanto riguarda i ritiri, per la Ferrari di Carlos Sainz. Lo spagnolo si è fermato per incidente dopo pochi metri sia in Australia che ad Imola, mentre a Baku è stato un guasto al Brake by Wire a costringerlo al ko.
Domenica scorsa, la power unit della sua F1-75 è esplosa in una nuvola di fumo, trasformatesi ben presto in fiamme. Anche Charles Leclerc ha pagato due abbandoni per guasti tecnici, così come Max Verstappen. Tre i ko di Sergio Perez, che dopo il problema di pescaggio benzina in Bahrain e quello al cambio in Canada ha dovuto alzare bandiera bianca anche in Austria.
Il messicano si è arreso dopo il contatto del primo giro proprio con Russell, che ha danneggiato in maniera irreparabile la sua Red Bull. D’ora in poi, tutte le squadre dovranno cercare di massimizzare il risultato evitando incidenti e soprattutto rotture, visto che molti piloti si stanno avvicinando alle penalità. Tuttavia, questo non sembra essere il caso delle Mercedes, che marciano verso il traguardo come degli orologi, anche se le prestazioni lasciano a desiderare.