Leclerc una volta fu scambiato per Bianchi: la reazione del pilota Ferrari

Nel giorno del settimo anniversario della morte di Bianchi, una giornalista ha svelato un retroscena commovente con protagonista Leclerc.

Qualche tempo fa parlando della F1 Charles Leclerc ha ricordato come, malgrado questa gli abbia portato via i suoi due amici cari, Jules Bianchi e Anthoine Hubert, lui continui ad amarla profondamente.

Bianchi e Charles Leclerc (ANSA)
Bianchi e Charles Leclerc (ANSA)

Se il secondo è stato un compagno di sfide di epoca recente. Il primo, in barba alla giovane età un mentore. Uno sponsor. Uno sprone.

Il monegasco d’altronde lo ha ripetuto spesso. Senza i sacrifici di papà Hervé e senza la buona parola del pilota di Nizza, lui non sarebbe arrivato al top del motorismo e nemmeno sarebbe stato ingaggiato dalla Ferrari. Una salda certezza, la sua, che ha sempre amato sottolineare, condividendo altresì un episodio che oggi ci suona impossibile, come quando un giorno accompagnò l’allora portacolori Marussia e collaudatore del Cavallino a Maranello, ma a lui fu negato il permesso di entrare.

Già, com’è strana a volte la vita. Per arrivare ad una destinazione fa compiere strani giri, a tratti destabilizzanti, in cui il sogno sembra allontanarsi ed invece si sta avvicinando soltanto condito da inciampi.

Leclerc e lo scambio di nome

Il 17 luglio, come ogni anno, dal 2015, è stata una giornata dolorosa per il Circus. E’ una data simbolica perché in realtà Bianchi se n’è andato a Suzuka, il 5 ottobre 2014, in un incidente che fa ancora male e forse privo delle risposte necessarie. Sotto la pioggia nipponica, quel giorno, fu spezzato un lungo e positivo digiuno.

Dalla morte di Senna nessun corridore aveva lasciato i suoi cari. In un attimo, quindi, tutto era sembrato tornare indietro, impastato in un incubo a cui la massima categoria a ruote scoperte non era più abituata. Ecco perché la scomparsa del transalpino ha lasciato delle cicatrici profonde.

E lo si capisce dal post che la giornalista inglese Natalie Pinkham ha pubblicato sui social nelle ore scorse, evidenziando quella somiglianza e vicinanza tra l’allora 25enne e Charles, che spiega forse anche il motivo per cui il #16 è amato da tutti anche nel paddock.

Dice la reporter: “Una volta feci una gaffe. Chiamai Leclerc Jules e diventai rossa come un peperone, scusandomi. Lui mi rispose di non preoccuparmi, che quello era stato il più bel complimento mai ricevuto“.

E chissà che il “Predestinato” non sia approdato in F1 esattamente per compiere l’ultimo miglio mancato all’amico fraterno e collega.

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