La Ferrari non ci sta e risponde al caso direttive tecniche con le parole di Mattia Binotto. Ecco cosa sta succedendo nella lotta politica.
Quella che sta vivendo la Ferrari è la stagione del rilancio, che finalmente ha consentito a Charles Leclerc e Carlos Sainz di poter puntare su una monoposto competitiva. La F1-75 è tornata ad essere la vettura più competitiva, come dimostrato dalla pole position ottenuta dal monegasco in Francia, con tre decimi rifilati alla Red Bull di Max Verstappen e quattro a Sergio Perez.
Senza la penalizzazione in griglia che lo farà scattare dalla diciannovesima casella, è probabile che lo spagnolo avrebbe beffato anche il compagno di squadra, visto il ritmo infernale che ha imposto per tutto il week-end. Carlitos punta a compiere una bella rimonta, che lo possa portare almeno a battagliare per la quinta o sesta posizione.
La Ferrari è però molto preoccupata dal tema dell’affidabilità, come ha ribadito anche il direttore sportivo Laurent Mekies, il quale non ha nascosto i timori nel box della Scuderia modenese. Le altissime temperature del Paul Ricard potrebbero non aiutare la Rossa, vettura strepitosa ma sin qui troppo fragile per poter pensare di attaccare la leadership iridata del campione del mondo, che non si ritira dal Gran Premio di Australia, ovvero da tre mesi e mezzo.
Il Cavallino viene da due vittorie consecutive, con Sainz trionfante a Silverstone e Leclerc a Spielberg. Soprattutto due settimane fa, Charles è stato protagonista di una netta prova di forza, con un passo chiaramente superiore rispetto alla Red Bull del rivale, che non è riuscito a chiudere il gap nonostante il problema al pedale dell’acceleratore occorso al monegasco negli ultimi giri.
In Francia, il Cavallino dovrà essere perfetto in tutto e per tutto, con la partenza che preoccupa e non poco visti gli ultimi precedenti. Il rettilineo è molto lungo ma la sede stradale è piuttosto stretta, cosa che sarebbe stata utile nel caso di due vetture in prima fila, ma con Verstappen di fianco tutto può rivelarsi più complicato.
Nel frattempo, la F1 è sconvolta da un’ennesima crisi politica, che vede contrapposti i team sul fronte delle nuove regole relative alla gestione del porpoising e dei fondi flessibili. Dal Gran Premio del Belgio entrerà infatti in vigore la TD39, ovvero la nuova direttiva tecnica, che secondo Christian Horner, team principal della Red Bull, è stata fortemente voluta dalla Mercedes.
La cosa che più fa riflettere è che ormai tutte le squadre, compreso il team di Brackley, hanno ormai risolto tale guaio, ed ormai il cambiamento del regolamento non ha motivo per essere applicato. Nelle ultime ore, persino Mattia Binotto ha deciso di farsi sentire, ribadendo la posizione della Scuderia modenese, ovvero la ferma contrarietà alle modifiche a campionato in corso.
Ferrari, Binotto contro la nuova direttiva tecnica
In casa Ferrari, così come in Red Bull, c’è la consapevolezza di aver accumulato un gran bel vantaggio sulla Mercedes in questo nuovo ciclo tecnico. Secondo Toto Wolff, le due vetture da battere sfruttano in maniera irregolare lo skid block, vale a dire il “pattino” sul fondo, che le aiuta a viaggiare con un’altezza da terra ridottissima, migliorando la downforce della monoposto. La situazione è davvero tesa, e nelle prossime settimane non ci sono possibilità che le cose vadano a migliorare.
La nuova direttiva tecnica, unita a delle regole del tutto nuove che sono al vaglio per il 2023, tra cui l’innalzamento di 25 mm del fondo, potrebbe davvero rimescolare tutte le carte in tavola, e sarebbe l’ennesima farsa che minerebbe la credibilità di questo sport. A tal proposito, Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha parlato con chiarezza ad “Auto Motor und Sport“, sottolineando che non vi è nessun motivo di sicurezza che spieghi il cambiamento delle regole. L’ingegnere di Losanna chiede una normale votazione.
“Credo che non ci siano davvero dei motivi validi per classificare l’intera questione come un problema di sicurezza che metta a rischio i piloti. La maggior parte delle squadre ha già risolto il fenomeno del porpoising da diverse gare, per cui la cosa non ha senso. Per la corsa di Spa-Francorchamps ci saranno comunque dei limiti fissi e se le macchine dovessero rispettare le indicazioni, andrebbero a trovarsi al sicuro da eventuali problemi. Se non c’è il tema della sicurezza, alla modifica delle regole deve seguire una normale procedura di voto per stabilire come andare avanti su questo problema“.
Sempre secondo la testata tedesca, in particolare in base a quanto affermato dal giornalista Tobias Gruner, il boss del Cavallino avrebbe detto: “Binotto si è spinto ad affermare che i regolamenti sarebbero potute essere oggetto di protesta e discussioni in questo momente, ma solo nel caso fossero approvate con il tema della sicurezza. La FIA non è obbligata a dimostrare il problema di sicurezza. Ma in un tribunale civile si potrebbe, al contrario di quanto sta accadendo ora, evidenziare che in tale occasione specifica la sicurezza non è in pericolo. Tutto ciò cambierebbe le carte in tavola“.