Nel GP di Francia altra vittoria buttata per Leclerc e la Ferrari. Ma è tutto l’anno che a Maranello sprecano occasioni del genere.
Come gettare al vento un’occasione. Basterebbe chiederlo alla Ferrari e a Charles Leclerc, che quest’anno sembrano avere l’esclusiva in questo settore. Nel GP di Francia l’ennesimo episodio di una stagione 2022 che doveva essere quella del riscatto e della grande occasione per la Rossa, ma che dopo un inizio folgorante si sta trasformando in una delle più grandi occasioni perdute in F1. Perché la macchina c’è, ma sono altri fattori che stanno incidendo nella corsa Mondiale contro la Red Bull e Max Verstappen.
“Se a fine anno perdiamo il titolo per 32 punti, sarà soltanto colpa mia”: così Leclerc si è espresso dopo l’incidente che lo ha messo fuori gioco al Paul Ricard. Il monegasco, con grande sincerità, ha ammesso le sue colpe e messo in secondo piano invece quelle della Ferrari, che finora comunque rispetto ai rivali al titolo ha dimostrato una certa debolezza, soprattutto dal punto di vista della gestione della corsa.
Ora il distacco tra Leclerc e Verstappen è di 63 punti quando mancano 10 GP alla conclusione. E lo zero rimediato dal numero 16 della Rossa in terra francese in pratica è quasi un colpo da ko per le speranze iridate. E’ vero, non è mai un singolo episodio a decidere il destino di un Mondiale. E proprio la stagione della casa di Maranello è lì a confermarlo.
Leclerc e Ferrari, quanti errori in una sola stagione
In principio fu il testacoda a Imola alla variante alta. Dopo il secondo posto nella Sprint Race, Leclerc si trovò a inseguire Max anche nella gara della domenica, ma a nove giri dalla fine, quando è alle spalle delle due Red Bull, nel tentativo di sorpassare Perez sbatte contro il muretto in uscita ed è costretto al cambio dell’ala anteriore. Un errore che lo costringe alla sesta piazza, quando invece avrebbe ottenuto il terzo posto. In pratica così ha perso 7 punti.
A Barcellona, sesta gara iridata, invece arriva il primo zero in classifica e per quei problemi di affidabilità che ancora oggi affliggono la Ferrari. Il tutto dopo un weekend che sembrava perfetto dopo la pole del sabato. Anche in gara la Rossa vola con Leclerc, ma al 27° giro la power unit lo abbandona. E Verstappen ne approfitta, rosicchiando altri 25 punti, quelli della vittoria “gentilmente offerta” dal monegasco e dalla Ferrari.
A Montecarlo però succede anche di peggio. La F1-75 è la macchina più veloce tra le strette stradine del Principato, in qualifica arriva l’uno-due delle Rosse ma in gara sbagliano tutto per un errore dai box nella fase più delicata, quella dei pit stop. Perez entra ai box, mette le intermedie e vola. Dal muretto chiedono a Sainz di coprire ma lo spagnolo continua per poter montare dopo qualche giro le slick. A questo punto chiamano Leclerc troppo tardi e rientra dietro a Perez, ma poco dopo lo richiamano per mettere le slick e in quel momento entra anche Sainz. Dal box lo avvertono tardi al numero 16, che si infuria. Ma ormai la frittata è fatta. Sainz è sul podio, il monegasco, pilota di casa, è quarto e vede Verstappen secondo che gli ruba altri 13 punti.
Può bastare? Neanche per sogno. Perché a Baku si ripete quanto visto in Spagna. La Ferrari vola con Leclerc, ma al 20° giro quando è davanti con 12 secondi su Verstappen. il motore lo lascia di nuovo a piedi, avvolto da una nuvola bianca. L’olandese ringrazia e porta a casa altri 25 punti. In Canada la Ferrari è costretta così ad andare in penalità con Charles, che dal fondo recupera fino alla quinta posizione, ma sono ancora 10 i punti persi nella corsa iridata. A Silverstone poi, nel giorno di Sainz e del suo primo trionfo in F1, ancora una decisione che va contro Leclerc. Nel momento chiave della safety car, dal muretto Ferrari decidono di tenere fuori il monegasco, che in quel momento era primo, e di fermare Sainz per mettere gomme fresche. Per il numero 16 quarto posto e solo pochi punti guadagnati a Verstappen. E poi c’è la Francia, con quello che già sappiamo tutti. Insomma, se a fine anno ci sarà da recriminare, la Ferrari dovrà farlo davvero. Perché così tante occasioni buttate via non si erano mai viste.