La Red Bull sta ancora utilizzando la seconda power unit, ma Helmut Marko non ha escluso dei cambi e delle penalità per la fine del mondiale.
Il giro di boa della stagione 2022 è stato superato in Francia, con Max Verstappen e la Red Bull che potrebbero aver dato la mazzata finale alle ambizioni mondiali della Ferrari. L’errore di Charles Leclerc ha ricordato tantissimo quello di Sebastian Vettel commesso ad Hockenheim quattro anni fa, ma allora la situazione era ben diversa.
Il tedesco infatti, arrivò a quell’appuntamento da leader del mondiale, e la vittoria di Lewis Hamilton portò il sette volte iridato in testa alla classifica per soli pochi punti. Il monegasco, invece, ora paga 63 lunghezze di ritardo dal figlio di Jos, che nei prossimi dieci appuntamenti avrà tutto il tempo per amministrare il gap.
Un gran peccato, visto che il potenziale della Ferrari di quest’anno è enorme, trattandosi della prima Rossa che torna ad essere la macchina di riferimento del Circus per la prima volta dal 2008. Dopo anni di delusioni ed umiliazioni, la Scuderia modenese era riuscita a mettere in pista una gran macchina, ma i distacchi in classifica dimostrano che la squadra non è all’altezza della Red Bull.
A dirla tutta, anche la Mercedes, nel suo anno peggiore dal 2013, si sta dimostrando molto solida, dal momento che tra i costruttori il distacco dalla Ferrari è di appena 44 punti, praticamente una doppietta con un giro più veloce. Si tratta di un gap a dir poco irrisorio vista la differenza di prestazioni che è presente tra la freccia d’argento ed il missile prodotto a Maranello, che tra errori di strategia e dei piloti e guasti tecnici non ha più quasi speranze di lottare per il campionato.
La scusa della squadra giovane e che deve crescere che utilizza sempre Mattia Binotto non ha alcun senso, visto che questo è un gruppo di lavoro che è insieme dal 2019, anno in cui l’ingegnere di Losanna andò a rimpiazzare Maurizio Arrivabene come team principal. Le speranze di vedere una Ferrari iridata, almeno per questa stagione, stanno diminuendo gara dopo gara, e l’Ungheria è davvero l’ultima chiamata.
Va detto che anche una doppietta all’Hungaroring non cambierebbe poi troppo la situazione, dal momento che, escludendo un ritiro, Verstappen potrebbe comunque perdere pochi punti da Leclerc e mantenere un buon vantaggio in termini di graduatoria generale.
Le piste successive andranno poi a sorridere alla RB18, visto che si gareggerà a Spa-Francorchamps e Monza, dove l’efficienza aerodinamica e la superiorità sui rettilinei del siluro di Adrian Newey faranno la differenza. Tra le due piste super-veloci c’è anche Zandvoort, gara di casa per Verstappen che lo scorso anno fu imprendibile davanti ai propri tifosi, anche se la Ferrari potrebbe ben comportarsi viste le caratteristiche del circuito che ospita il Gran Premio d’Olanda.
Red Bull, Marko apre a delle penalità in futuro
La Red Bull e la Mercedes stanno ancora gareggiando con la seconda power unit, per cui sono perfettamente in linea per terminare la stagione senza penalità, a meno che non inizino a presentarsi dei guasti improvvisi alle loro unità propulsive. La Ferrari è già alla quarta con Charles Leclerc e Carlos Sainz, che dopo i tanti guasti subiti sono già andati in penalità.
Il monegasco, a seguito delle rotture di Barcellona e Baku, ha montato il quarto motore in Canada, scattando dal fondo della griglia. Carlitos, vittima di un vero e proprio barbecue in Austria, ha deliberato la quarta power unit in Francia, e le voci delle ultime ore dicono che Leclerc potrebbe addirittura passare alla quinta già in Belgio, nella prima tappa dopo la pausa estiva.
Helmut Marko, Super-consulente della Red Bull, parlando con “Motorsport-Total.com“, ha detto che anche il team di Milton Keynes potrebbe prendere alcune penalità verso la fine del campionato, portando Max Verstappen e Sergio Perez a dover partire dal fondo dello schieramento.
“Può succedere ancora di tutto, dal momento che il nostro grande vantaggio in classifica non riflette affatto quelle che sono le prestazioni della nostra auto e della Ferrari. Loro vanno molto forte ma hanno avuto tanti problemi, però potrebbero sistemarsi e diventare una minaccia molto forte. Se andremo in penalità? Molto probabile che lo faremo prima di Abu Dhabi, dovremo scegliere un circuito in cui è facile superare. Dal mio punto di vista, credo che ci servano dalle dieci alle dodici vittorie per essere sicuri del titolo con Max“.
Attualmente, la squadra gestita da Christian Horner ha conquistato ben otto vittorie nonostante le sole quattro pole position, mentre la Ferrari ha il bottino opposto. Verstappen ha più del doppio dei successi di Leclerc, avendo conquistato ben sette affermazioni in questa prima parte di stagione.
Detta così, non sembra davero esserci alcuna speranza per la Scuderia modenese, ed è chiaro che già a Budapest occorrerà invertire il trend. Viste le caratteristiche della pista, l’unico risultato accettabile è quello di una vittoria, possibilmente una doppietta. Al momento le previsioni parlano di pioggia battente al sabato, ed è chiaro che una qualifica bagnata andrebbe a rovinare i piani della squadra italiana.