La Red Bull ha già ipotecato entrambi i titoli mondiali, facendo nettamente il vuoto sulla Ferrari. Ecco perché si può aprire un nuovo ciclo.
In casa Red Bull si inizia a sognare il bis iridato. Il team di Milton Keynes, già campione del mondo per quello che riguarda i piloti con Max Verstappen lo scorso anno, potrebbe aver aperto la voragine decisiva anche in classifica costruttori. La squadra diretta da Christian Horner non festeggia un titolo tra le squadre dal lontano 2013, nel corso del ciclo dominato da Sebastian Vettel, all’epoca in coppia con Mark Webber.
Per gli anglo-austriaci sta diventando tutto troppo facile, con il figlio di Jos che vanta un margine di ben 63 punti su Charles Leclerc, con 233 punti conquistati contro i 170 del monegasco. La Ferrari, dopo la disfatta del Paul Ricard, è precipitata ad 83 lunghezze di distacco nella classifica a squadre, dove il team di Milton Keynes comanda con 397 punti contro i 314 della Scuderia modenese.
Per la Red Bull sta diventando tutto sin troppo facile, e la cosa sembra davvero incredibile considerando il potenziale che la Ferrari ha espresso in queste prime dodici gare. Le otto pole position conquistate la dicono davvero lunghissima, ma in gara sono state ottenute soltanto la metà delle vittorie.
A Budapest, dove domenica prossima si disputerà l’ultima gara prima della pausa estive, c’è bisogno di una doppietta per il Cavallino, nella speranza che Verstappen e Sergio Perez passino un week-end da incubo. In pratica, alla Rossa serve una domenica simile al Bahrain, dove entrambe le RB18 furono costrette al ritiro per problemi di pescaggio alla benzina.
Sono attese delle temperature folli per quello che riguarda la domenica, mentre al sabato è data quasi per certa la pioggia. Questa è una splendida notizia per il figlio di Jos e la sua squadra, che in condizioni di umido hanno dimostrato di avere un vantaggio notevole sulla Ferrari.
La RB18 ha infatti la caratteristica di mandare in temperatura molto più in fretta le gomme rispetto alla Ferrari, cosa che le garantisce livelli di aderenza che la Rossa le invidia. Questo non significa che il risultato di domenica sia già scritto, anzi, ma comunque non rende di certo le cose facili al Cavallino che sull’asciutto avrebbe potuto puntare ad una tranquilla doppietta almeno al sabato.
Sin qui, la fortuna non ha certo girato a favore della Scuderia modenese, visto che a Monte-Carlo, dopo il dominio delle prove, in gara si è scatenato il diluvio che ha mandato in crisi nera il muretto di Maranello. Vero è che gli errori non sono mai frutto della dea bendata, ma se c’è qualcosa che può andar storto state sicuri che andrà storto quando c’è di mezzo la Ferrari, su tutti Leclerc.
Red Bull, ecco perché può aprirsi un ciclo vincente
La Red Bull è stata la grande protagonista degli ultimi anni dell’era dei motori aspirati, prima dell’avvento delle power unit turbo-ibride che hanno dato il via al dominio della Mercedes. Come anticipato, Sebastian Vettel conquistò ben quattro titoli mondiali consecutivi tra il 2010 ed il 2013, a cui fecero seguito anche quattro costruttori grazie al lavoro di Mark Webber, compagno di squadra del tedesco poi rimpiazzato da Daniel Ricciardo nel 2014.
Aprire un ciclo tecnico è possibile, soprattutto quando si riesce a dominare una stagione come sta accadendo in questo 2022. Il grande vantaggio acquisito in classifica potrebbe infatti portare l’entourage tecnico diretto da Adrian Newey ad iniziare a spingere anche sul progetto del prossimo anno, nel quale, verosimilmente, verranno rivisti tutti i difetti della RB18, a cominciare dal peso eccessivo.
Questa macchina, infatti, si è dimostrata tutt’altro che perfetta, e la guida certosina di Max Verstappen ci sta mettendo una bella pezza. La Ferrari dispone di una monoposto superiore, ma purtroppo ci si è messo un team non all’altezza ed un’affidabilità di basso livello a spianare la strada alla Red Bull.
Tuttavia, Helmut Marko si è detto comunque preoccupato dalla superiorità della Rossa, appellandosi alla strepitosa prestazione di Carlos Sainz ottenuta nel Q2 del Paul Ricard. Dunque, il Super-consulente del team di Milton Keynes ha detto che lo sviluppo dell’auto di quest’anno proseguirà senza sosta, nella speranza di trovare un netto step in termini prestazionali.
Gli ultimi upgrade non hanno infatti soddisfatto Verstappen, ed alcune soluzioni come il nuovo fondo sono state bocciate. Questo è un qualcosa che non eravamo abituati a vedere con la squadra gestita da Christian Horner, che di solito ha sempre fatto la differenza in chiave sviluppi. La RB18 pesa circa dieci chili in più rispetto alla Ferrari, una differenza che corrisponde ad almeno tre decimi al giro.
Se il team di Milton Keynes dovesse riuscire a risolvere questo guaio, potrebbe acquisire un discreto vantaggio per la prossima stagione, ed è per questo che punta a creare un gap ancor più importante in classifica nelle prossime gare. La Ferrari deve restare in scia in termini di classifica per evitare che i rivali possano concentrarsi sulla macchina della prossima stagione, dal momento che poi diventerebbe molto complicato pensare di recuperare in termini prestazionali.