F1, la Red Bull vuota il sacco sulla Ferrari: ecco l’idea per batterli

Un errore individuale di Charles Leclerc, ma anche una mossa segreta della Red Bull, hanno influito nella vittoria di Verstappen.

Quando le gare sono terminate da ore, i tema rivelano i loro punti deboli o di forza, ai media, per gli appassionati che vogliono saperne sempre di più. Domenica, al Paul Ricard, è stato Charles Leclerc a portare a casa la Pole Position, eppure, a vincere alla fine, c’è stato Max Verstappen, che per inciso, non trovava il primo posto da due Gare. Il pilota olandese, si dimostra sempre più solido, anche se stavolta, i demeriti sono quasi tutti da dare proprio al monegasco, che si è auto incolpato, per l’errore che lo ha messo out.

Ferrari e Red Bull (ANSA)
Ferrari e Red Bull (ANSA)

Però, c’è anche la pressione costante della Red Bull col numero 1 in quegli attimi frenetici, o almeno così pensano dai box delle vetture blu. Dei tanti, interessanti aspetti della Gara, ha parlato proprio il team principal della scuderia dei tori, Christian Horner, che ha spiegato alla stampa: “Credo che per Max, ovviamente dopo lo sfortunato ritiro di Charles, sia stata una gara relativamente semplice. L’importante era che Charles stesse bene, perché sembrava che l’impatto fosse stato pesante”.

La Red Bull sta preparando la vittoria del Mondiale

Ma c’è davvero qualcosa di operato nei box della Red Bull, nell’errore personale di Leclerc? Sicuramente, Horner non ha bucato l’occasione di fare ancora una volta i complimenti al proprio pilota, ricordando che Verstappen era comunque rimasto molto vicino al ferrarista, pur non rovinando e scaldando, pericolosamente le sue gomme. Qui, il team principal, ricorda ancora una volta a tutti che in effetti, le RB18 siano ancora una volta, vetture affidabilissime, anche se in velocità, le Rosse sembrano essere avanti.

Ed infatti, il fortissimo Charles, era riuscito ad ogni modo a scappare sin dove doveva, così, ammette proprio Horner, la Red Bull non riusciva a sfruttare il DRS. Ecco quindi, qual era la strategia della squadra austriaca: “Per questo motivo abbiamo messo in banca la posizione in pista e credo che saremmo stati in grado di difenderla abbastanza comodamente con la velocità che avevamo nel secondo settore. Quindi, ancora una volta, si può notare che la situazione è molto, molto combattuta tra i due team, che hanno un approccio molto diverso al raggiungimento del tempo sul giro”.

Poco dopo però, al giro 17, è successo quello che tutti sappiamo, lasciando per le Ferrari, in pista solo Sainz. A proposito, lo spagnolo si è detto infuriato col muretto per degli errori di comunicazione. Ma torniamo all’avversaria delle Rosse, che credevano ad un certo punto, ci fosse una sola cosa da fare, quella che probabilmente, ha contato più di tutte per la vittoria finale di Le Castellet.

Abbiamo scelto l’undercut, perché ci sembrava al limite per la sosta unica, e il degrado degli pneumatici è stato migliore di quanto ci aspettassimo in gara, a dire il vero. In gara eravamo orientati verso le due soste. – spiega Horner – Con l’evolversi della gara, abbiamo iniziato a orientarci verso la sosta unica e abbiamo deciso che al giro, credo fosse il 15°, abbiamo visto un po’ di spazio in pista in cui potevamo far entrare Max, abbiamo premuto il grilletto e a metà del giro aveva la posizione in pista, quindi da quel momento si è trattato solo di far entrare bene le gomme”.

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