Bagnaia molto grato a Valentino Rossi per averlo accolto nella VR46 Riders Academy e per i consigli ricevuti.
Sono ben 66 i punti che lo separano dal leader della classifica Fabio Quartararo, ma Francesco Bagnaia deve credere ancora nel titolo MotoGP. L’impresa è di quelle ardue, però deve dare il massimo e provarci fino a quando la matematica non lo condannerà.
Dopo qualche rimpianto avuto nel 2021 per alcune cadute evitabili (Mugello e Misano 2), anche quest’anno Pecco ne ha per essere caduto in circostanze che si potevano evitare. A partire dallo zero nella difficile prima gara in Qatar, passando poi per Le Mans e Sachsenring. A Montmelò, purtroppo, la sua corsa è finita subito per colpa di Takaaki Nakagami.
Tanti punti buttati dal pilota piemontese, che tra i weekend negativi può aggiungere pure quello in Indonesia (quindicesimo posto finale). La sua Ducati è assolutamente una moto che può giocarsi il titolo MotoGP, ma a lui è mancato qualcosa: costanza nei risultati e lucidità in determinate situazioni.
Vero che la nuova Desmosedici GP22 ha richiesto più tempo del previsto per essere compresa e sfruttata, però la classifica odierna va giustamente definita deludente. Nel team lo sanno, anche se ovviamente vogliono dare tutto fino al termine e poi si tireranno le somme.
MotoGP, Bagnaia ringrazia Valentino Rossi
Nonostante alcuni errori pesanti, Bagnaia sente di essere cresciuto negli ultimi anni. In particolare la vittoria ad Aragon nel 2021, nel duello contro Marc Marquez, lo ha sbloccato: “Da lì in poi – ha detto a GP-Racing – è stato più facile, perché quando sei consapevole di poter vincere sei più rilassato e lavori meglio. Quando mi arrabbio faccio un profondo respiro e provo a liberarmi della frustrazione. Me lo ha insegnato Valentino. Anni fa mi ci volevano ore, adesso è più veloce”.
Pecco cita Valentino Rossi, una figura chiave per la sua carriera e alla quale è molto grato: “Andare nell’Academy mi ha trasformato. Avevo sedici anni, ero un bambino, e mi hanno aiutato a crescere. Grazie a Valentino sono diventato più maturo e migliore a tutti i livelli. Ho capito cos’è più importante per me”.
Il pilota torinese fa parte della VR46 Riders Academy e ha passato anni ad allenarsi assieme al nove volte campione del mondo, cercando di carpirne i segreti e chiedendo consigli. Poter lavorare con una leggenda della MotoGP è un grosso privilegio e ha provato a sfruttarlo sempre al massimo.