Il pilota spagnolo ha seguito le linee guida del team principal della Ferrari, Mattia Binotto. Sainz ha attribuito un certo peso alla mancanza di performance della F1-75.
Il Gran Premio d’Ungheria è stato spettacolare. Allo spegnimento dei semafori George Russell ha beneficiato del maggiore grip delle gomme rosse, rispetto ai ferraristi che sono partiti con le mescole gialle. Esattamente come Lewis Hamilton che ha subito guadagnato due posizioni. Lo spagnolo della Ferrari ha provato con una grande staccata a sopravanzare il pole man della Mercedes. Russell ha tenuto duro nel primo giro e la battaglia, dopo una veloce Virtual Safety Car si è spostata, sui due “Carli” della Ferrari. Alle spalle dei primi, Max Verstappen sulle soft ha recuperato subito due posizioni, amministrando bene una difficile posizione di partenza.
La sfida è stata emozionante con tante sfide spettacolari, come quella che ha visto protagonista Fernando e Max. L’olandese ha subito messo nel mirino anche il teammate Alpine, superandolo senza problemi. Dopo aver fatto fuori anche Lando Norris sulla McLaren, in crisi con le gomme, il pilota della Red Bull Racing si è messo all’inseguimento di Lewis Hamilton. Nelle posizioni virtuali del podio, Russell ha iniziato al quindicesimo giro un degrado delle mescole soft, mentre i piloti della Ferrari si sono avvicinati. Charles Leclerc, in terza posizione, si è aperto via radio, chiedendo se Carlos Sainz potesse andare più veloce. Lo spagnolo è entrato in zona DRS al giro 16, ma George Russell si è fermato lasciando strada ai due ferraristi. Allo stesso giro si è fermato anche Max Verstappen.
George Russell è uscito in sesta posizione, mentre l’olandese è rientrato in ottava posizione, alle spalle di Fernando Alonso. Nel giro successivo Sainz ha effettuato il cambio gomme, sempre una gialla, con un pit stop piuttosto lento. Lo spagnolo è ritornato in pista alle spalle di Russell e Ocon. Leclerc è diventato a quel punto leader davanti a Lewis Hamilton, ma il pilota più veloce in quella fase è stato il campione in carica della Red Bull Racing. Leclerc è stato richiamato ai box al giro 21, mettendosi tra George Russell e Carlos Sainz. E’ stato raccomandato dagli ingegneri di andare tranquillo nei primi giri per non stressare troppo la mescola gialla. Partiti su gomme medie, i ferraristi hanno confermato la stessa mescola anche nel primo valzer di pit stop.
Charles Leclerc ha superato George Russell al trentunesimo giro, riuscendo a chiudere alla prima curva una manovra spettacolare. Staccata da fenomeno del #16 che ha scavalcato il #63, proprio prima dell’inizio di un temporale che ha bagnato l’asfalto freddo di Budapest. Sainz si è incollato a Russell, mentre Max ha gestito la mescola per evitare di stressare il treno di gomme. E’ entrato comunque presto ai box, provando l’undercut e ha superato Sainz e Russell. Verstappen è stato anche agevolato da Perez che gli ha lasciato strada e si è ritrovato davanti Leclerc in crisi sulle mescole dure. L’olandese lo ha sverniciato sul dritto senza pietà, sfruttando il grip e il DRS.
Sainz, opinione discordante con Leclerc
Leclerc si è difeso con le unghie, ma proprio quando il #33, oggi numero 1 della griglia, si è ritrovato avanti al monegasco, ma sempre dietro Sainz su una strategia diversa, il pilota della Red Bull Racing si è girato all’ultima curva. Leclerc si è ripreso la seconda piazza, ma l’olandese è stato lesto a mettere dritta l’auto e, grazie all’aiuto del suo teammate, si è difeso in rettilineo. A quel punto Perez si è fermato, ma Verstappen ha commesso il primo grande errore stagionale senza pagarne le conseguenze. L’olandese si è portato a casa la ventottesima vittoria in carriera, davanti al duo inglese della Mercedes. In modo del tutto ingiustificabile le strategie della Ferrari hanno estromesso dal podio sia Carlos Sainz, quarto al traguardo, che Charles Leclerc, sesto alle spalle anche di Sergio Perez. La Red Bull Racing ha, letteralmente, umiliato la Ferrari.
Leclerc a fine gara, visibilmente contrariato, ha spiegato ai microfoni di Sky Sport che l’auto andava benissimo sino al montaggio delle mescole hard. In effetti il monegasco stava volando in pista ed era riuscito a sopravanzare anche George Russell con una manovra da urlo. La F1-75 aveva dimostrato di aver un buon passo sulle mescole gialle, pur con qualche patema per le condizioni atmosferiche dei Budapest. La Red Bull Racing ha approfittato alla grande, con strategie tese a proteggere il numero 1 della graduatoria e del team austriaco, a differenza di quanto fatto dalla Ferrari con il 16. Sta di fatto che Leclerc non si è lamentato delle performance della vettura, ma delle strategie, mentre il team principal Binotto ha subito puntato il dito, nel post gara, sulle prestazioni scarse e inaspettate della wing car di Maranello.
In sostanza sarebbe risultato superfluo parlare delle strategie perché di base è venuta a mancare la competitività della F1-75. I fatti, prima del montaggio delle mescole dure sulla monoposto di Leclerc, dicono ben altro, ma a sorpresa il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, ai microfoni di Sky ha sposato la linea Binotto, ponendo l’accento proprio sulla mancanza di ritmo della Rossa in terra ungherese. Sainz ha fatto una strategia diversa rispetto a CL16, ovvero due stint con le medie per poi finire con le gomme soft. “Per me oggi è chiaro che c’era qualcosa che non andava, con la macchina e con le gomme. Avevamo un macchina che era velocissima venerdì, già ieri non abbiamo dominato e oggi con ancora più freddo abbiamo fatto un altro step indietro. Per me nessuna gomma andava oggi. Neanche la soft come si è visto nel finale di gara”, ha spiegato il #55.
“Quando il passo è così brutto anche la strategia è difficile. Pit stop lenti? Si, soprattutto la prima sosta: lì potevamo fare overcut su Russell e potevo andare in testa alla gara. Invece la sosta lenta ci è costata. Dobbiamo continuare a migliorare per tornare dopo la pausa più forti su tutti i fronti. Delusione? È chiaro che è grande per noi. Avevamo il feeling dopo venerdì di poter dominare il weekend. Ma sono arrivate queste condizioni meteo e hanno condizionato qualifica e gara. Non avevamo passo e stiamo stati fregati da queste condizioni. Hanno influenzato tanto il bilanciamento della macchina secondo me. Io non mi trovavo per niente oggi, avevo un degrado incredibile rispetto a venerdì. Non me lo aspettavo, è stato strano e difficile da capire”, ha concluso il figlio del Matador.