La Ferrari è stata protagonista dell’ennesima figuraccia in Ungheria, dove si è imposto Max Verstappen. Ecco che ne pensa la stampa.
Mattia Binotto è divenuto team principal della Ferrari alla fine del 2018, quando venne ufficializzata la dipartita di Maurizio Arrivabene. L’ex dirigente della Philip Morris fu messo alla porta dopo quattro anni di gestione della Scuderia modenese, nelle quali non arrivò alcun titolo mondiale.
Il suddetto Binotto, in tre stagioni e mezzo, ha raccolto la miseria di sette vittorie su quasi ottanta gare, mentre Arrivabene, in quattro anni esatti, portò il Cavallino alla conquista di quattordici successi, con Sebastian Vettel che nel 2017 e nel 2018 rimase per lunghi tratti in testa alla classifica del mondiale.
La Ferrari, da quando è passata nelle mani dell’ingegnere di Losanna, è andata in caduta libera, a causa di progetti fallimentari, di accordi segreti con la FIA per l’irregolarità della power unit 2019 e per delle gestioni imbarazzanti dei piloti e delle strategie di gara. Per quello che riguarda il comparto strategico, non si capisce come questo Inaki Rueda, arrivato nel 2015 dalla Lotus, non sia ancora stato sbattuto fuori dai cancelli di Maranello.
Lo spagnolo, come si può ben vedere anche da alcune spiegazioni che potete trovare sui social, ha sbagliato qualcosa come 70 tattiche di gara in sette anni e mezzo, numeri che fanno rabbrividire, ma che, a quanto pare, non sono sufficienti per farlo silurare. Che ci sia qualcosa di losco dietro di lui? Ormai è evidente, anche perché in F1 non si può essere talmente incompetenti, altrimenti vengono seri dubbi sul livello della massima formula.
Non è possibile che la Scuderia modenese, che finalmente ha a disposizione una monoposto competitiva, sia in grado di far rimangiare il fegato ai piloti ed ai tifosi ogni domenica, facendo delle figure barbine in ogni occasione. Gli errori commessi dal muretto, in molti dei casi visti sin qui, sono talmente elementari che qualsiasi appassionato farebbe meglio.
Ancor più inspiegabili sono le parole di Binotto, che dopo la disfatta di Budapest ha dato la colpa ad una vettura poco competitiva e non alla strategia. Sicuramente, la Rossa ha sottoperformato rispetto a quanto si era visto nelle prove libere, ma Charles Leclerc dopo una trentina di giri aveva fatto fuori con grande facilità la Mercedes di George Russell a parità di gomma, prendendosi subito un gran bel vantaggio.
Questo lascia ben intendere che la monoposto, pur non avendo un passo da schiacciasassi come si era visto al venerdì, poteva benissimo vincere la gara se si fosse attuata la strategia corretta, ovvero far partire il monegasco con gomma Soft, o quantomeno lasciargliela calzare nel secondo o nel terzo stint di gara.
Certe cose, davvero, lasciano interdetti, e sui social si è scatenato nuovamente il finimondo. Tutti i tifosi pretendono le teste di Binotto e Rueda, nella speranza che il presidente John Elkann prende in mano presto la situazione. In molti, dentro la Gestione Sportiva, devono essere silurati, visto che le figuracce hanno un limite ed in questo modo il Cavallino si sta coprendo di ridicolo.
Ferrari, durissimo il commento della stampa italiana
La Ferrari si sta umiliando in continuazione, e tra errori di strategia, qualche defaillance dei piloti e guasti tecnici, il mondiale è già finito. A dire la verità, noi questo lo avevamo già affermato dopo Baku, quando il distacco dalla Red Bull e da Max Verstappen aveva iniziato a diventare piuttosto ampio in classifica.
La stampa italiana è stata molto dura in questo lunedì post-gara, iniziando ad avanzare delle critiche sulla sciagurata gestione di Mattia Binotto e delle strategie. Nella nostra analisi dei quotidiani sportivi nostrani abbiamo scelto di partire con il “Corriere dello Sport“, che ha commentato affermando.
“Peccato per le scelte strategiche. Da dove si può cominciare a parlare degli errori della Ferrari in Ungheria? Forse dal fatto che Leclerc sperava di vincere le ultime dieci gare della stagione? A vincere, con gli effetti speciali, è stato invece Verstappen dopo essere partito solo decimo“.
Durissimo il commento del “Corriere della Sera“, sulle cui colonne si legge: “Binotto ora deve prendere delle decisioni importanti e cambiare qualcosa al muretto box. Ora è il momento di rimuovere qualche stratega dal suo incarico, fare il team principal è difficile ed in Ferrari ancor di più, ma serve polso e chi occupa quel ruolo deve avere potere decisionale. Può anche essere normale difendere i suoi uomini, ma ormai è palese che qualcosa, lì dentro, non stia funzionando ed è così da troppo tempo“.
“La Gazzetta dello Sport” ha titolato con un “Disastro Rosso“, riferendosi all’imbarazzante disfatta della Scuderia modenese all’Hungaroring, pista che si sarebbe dovuta rivelare terra di conquista per gli uomini del Cavallino, che invece hanno rimediato l’ennesima legnata sui denti.
Il più famoso quotidiano sportivo italiano ha accusato il muretto box, facendo però anche i dovuti complimenti a Max Verstappen ed alla Red Bull, che hanno umiliato per l’ennesima volta la Rossa non sbagliando praticamente nulla. La speranza, da ora in poi, è che qualche testa inizi a saltare, per sperare in un prossimo anno all’altezza.