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Formula 1

Leclerc, quanti errori in carriera: la Ferrari non è esente da colpe

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Giovanni Messi

Charles Leclerc è dotato di un talento cristallino, ma è ancora troppo incline all’errore di guida. Ecco una lista delle sue uscite di pista.

Il 2022 sarebbe dovuto essere l’anno del riscatto per la Ferrari, quello che, secondo quanto dichiarato due anni fa da Mattia Binotto e John Elkann, era stato deputato all’apertura di un ciclo. L’inizio di stagione di Charles Leclerc aveva fatto ben sperare, con due vittorie ed un secondo posto nelle prime tre gare che lo avevano portato in fuga nel mondiale.

Leclerc (ANSA)

Tuttavia, per il monegasco e per tutti i tifosi si trattava solo di un’illusione. Da quel momento in poi, nelle dieci gare seguenti, il povero Charles è salito sul podio solo in due occasioni, chiudendo secondo a Miami e vincendo il Gran Premio d’Austria di un mese fa. Per il resto, sono arrivate solo delusioni, nonostante la serie di pole position e le tante corse comandate magistralmente prima che succedesse qualcosa di inaspettato.

Leclerc ora è fuori dai giochi, con 80 punti di ritardo da Max Verstappen, mentre la Ferrari è precipitata mestamente a -97 dalla Red Bull. Il mese di luglio era quello deputato ad una possibile rimonta, e c’è da dire che le cose erano iniziate anche bene, con il successo di Carlos Sainz a Silverstone e quello successivo di Charles a Spielberg.

La speranza venne ancor più accesa dal miglior tempo in qualifica del monegasco in Francia, ma poi è tutto finito in gara con l’incidente avvenuto prima del pit-stop. La pietra tombale ce l’ha messa la Ferrari con l’ennesima strategia suicida approntata per il GP di Ungheria, regalato a Super Max che partiva decimo.

Un vero e proprio disastro quello che la Scuderia modenese è riuscita a combinare, distruggendo il potenziale di una macchina straordinaria e di un pilota velocissimo, che aveva trovato una grande simbiosi con il mezzo meccanico che gli era stato affidato. Budapest è la perfetta sintesi di ciò che è la Ferrari oggi, vale a dire una squadra allo sbando, con un presidente come Elkann che non ha alcuna intenzione di sistemare le cose.

Eventi come quello di domenica scorsa, di Silverstone o di Monte-Carlo non sarebbero mai passati inosservati sotto la guida di Sergio Marchionne o di Luca Cordero di Montezemolo, che di tutto avrebbero fatto per migliorare la situazione, mandando a casa persone che non sono all’altezza non solo della Ferrari, ma della F1 in generale. Così facendo, si rischiano altri anni di umiliazioni, e le speranze di cambiamento sono molto basse.

Leclerc, gli errori di questi anni e le colpe della Ferrari

L’avventura di Charles Leclerc in Ferrari è partita nel 2019, dopo un solo anno nel Circus al volante dell’Alfa Romeo Racing, che gli era bastato per mostrare la stoffa del campione che lo ha sempre contraddistinto anche nelle categorie minori. Il Cavallino non ci pensò due volte a portarlo sulla Rossa, rimpiazzando un Kimi Raikkonen che aveva già dato tutto da tempo.

Sin da quella prima stagione, Charles riuscì a far meglio di Sebastian Vettel, ottenendo addirittura sette pole position, battendo anche le due Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Di vittorie ne arrivarono soltanto due, a Spa-Francorchamps e Monza, e c’è da dire che non mancarono neanche gli errori, ma non solo da parte sua.

Ad esempio, la prima vittoria della carriera in Bahrain sfuggì per un problema alla power unit, dopo una gara dominata in lungo ed in largo. In Azerbaijan, Leclerc andò a sbattere per la prima volta al volante della Ferrari, nel corso di una qualifica che lo avrebbe potuto vedere davanti a tutti.

Anche in Germania, con le slick sotto la pioggia, commise un errore che probabilmente gli tolse una vittoria alla portata, regalandola alla Red Bull di Max Verstappen. Nel 2020 sono arrivati altri errori pesanti, come il tamponamento a Vettel in Austria o l’incidente di Monza, ma c’è da dire che la Ferrari non è esente da colpe, né all’epoca e né al giorno d’oggi.

Le ultime monoposto del Cavallino erano dei veri e propri disastri, difficili da portare al limite e che richiedevano sempre uno sforzo extra al pilota, che per cercare di andare oltre le possibilità del mezzo a disposizione commettevano errori. Quest’anno, Charles ha perso 32 punti in classifica a causa delle sue uscite di pista, avvenute ad Imola ed al Paul Ricard.

Nel primo caso, il principino era al terzo posto e stava attaccando la Red Bull di Sergio Perez, ma toccò il muro alla Variante Alta, ritrovandosi costretto a cambiare il muso ed a concludere in settima piazza. In Francia invece, il #16 è stato portato all’errore anche dalla solita strategia sbagliata, che non ha marcato Verstappen sull’undercut preferendo farlo spingere eccessivamente a gomme troppo usurate.

Sicuramente, non tutte le responsabilità sono della Ferrari, perché Charles è sempre stato un pilota troppo incline all’errore che sicuramente dovrà maturare, così come ha dovuto fare Super Max. Tuttavia, una squadra più attenta nelle sue decisioni non farebbe di certo male al pilota, che ogni fine settimana si ritrova a combattere con delle strategie folli che ormai gli sono costate il mondiale.

 

 

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Giovanni Messi
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