La Red Bull sta dominando il mondiale ed Helmut Marko ne approfitta per fare il bilancio, raccontando la grande crescita di Max Verstappen.
In casa Red Bull è tempo di ricaricare le batterie approfittando della pausa estiva, dopo che il Gran Premio di Ungheria ha regalato al team di Milton Keynes la possibilità di mettere in frigo lo champagne. Max Verstappen è stato autore di una rimonta fenomenale, vincendo partendo dal decimo posto. Solo Nigel Mansell, con la Ferrari nel 1989, aveva trionfato scattando da una posizione peggiore sullo schieramento all’Hungaroring.
A Budapest, Super Max aveva conquistato la sua prima pole position in carriera nel 2019, per poi ritrovarsi beffato in gara dalla miglior tattica di gara della Mercedes, che consentì a Lewis Hamilton di salire in cattedra alla domenica. Da quel momento, di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta, ed il figlio di Jos è ora il campione del mondo in carica, l’uomo da battere, quasi un computer per la capacità che ha di non commettere errori e di portare sempre a casa il massimo risultato.
La sfida mondiale vinta lo scorso anno contro Hamilton sembra avergli dato quella tranquillità che prima mancava, in un talento strepitoso che nessuno ha mai messo in discussione. Tuttavia, tra il Verstappen 17enne che debuttò con la Toro Rosso nel 2015 e quello che ora domina il Circus con la Red Bull c’è una differenza abissale, tanto da farli sembrare quasi due persone diverse.
L’esempio lampante è proprio la partenza di Budapest di domenica scorsa. Nonostante fosse scattato dal decimo posto, l’iridato non ha avuto alcuna fretta di prendersi rischi inutili, non guadagnando posizioni e venendo scavalcato addirittura da Sergio Perez, che poche centinaia di metri più tardi gli ha riceduto il passo.
Una volta trovata la confidenza necessaria, Super Max si è trasformato in un rullo compressore, facendo fuori le due Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon e la McLaren di Lando Norris. In seguito, tutti sappiamo quello che è successo con la follia strategica della Ferrari che ha tolto l’ennesima gara vinta e stravinta a Charles Leclerc, ma l’olandese non ha mai mollato e con dei giri mostruosi ha fatto fuori anche le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell.
Dopo un inizio di stagione complicato, con ben due ritiri nelle prime tre gare, l’orange ha trovato un feeling mostruoso con la sua RB18, che sicuramente è andata più nella sua direzione in termini di sviluppo. Sino a Monaco infatti, Perez non era così lontano in termini di performance, mentre a Budapest è stato addirittura escluso in Q2 a causa di una guida molto nervosa, che testimonia le sue difficoltà al volante della “lattina” evoluta.
Red Bull, Helmut Marko parla di Max Verstappen
Helmut Marko, Super-consulente della Red Bull, è quello che sin da subito ha creduto in Max Verstappen, portandolo, dopo averlo seguito a lungo nelle categorie minori, a correre in F1 con la Toro Rosso quando non era ancora maggiorenne. Quella scelta venne molto discussa, arrivando anche ad essere criticata per via delle tante manovre pericolose effettuate nei primi anni di carriera dal baby prodigio.
Tuttavia, la maturazione raggiunta a partire dalla seconda metà del 2018 lo ha portato ad essere, con ogni probabilità, il più forte in griglia, una vera e propria macchina da guerra che non sbaglia più un colpo. Intervistato da “OE24“, Marko ha parlato della carriera di Verstappen e della sua strepitosa crescita, che lo rende ora il re indiscusso in Red Bull ed anche nel Circus.
Ecco le parole dell’ex pilota austriaco: “Quando decidemmo di portare Max in F1 nel 2015, a soli 17 anni, era il più grande talento che conoscevo, che avevo mai visto in vita mia. Tuttavia, era un ragazzo troppo impulsivo, ma questo era normale vista la sua giovanissima età. Con l’esperienza e le tante vittorie che ha già ottenuto è cresciuto tantissimo, ed un esempio chiaro è venuto dalla partenza di domenica in Ungheria. Era calmissimo e non ha rischiato nulla, mi sono addirittura chiesto se ci fosse lui al volante“.
“Quando uno lavora così, non sbaglia mai e va sempre più forte, aiuta anche il team a lavorare meglio. Le cose migliorano di continuo ed ogni week-end ci sentiamo più a nostro agio, tutto un altro discorso rispetto alla passata stagione, quando la situazione era davvero snervante. Tornando a quello che ha fatto Max in Ungheria, credo che la sua gara si commenti da sola. Ha avuto un problema in qualifica, ma nonostante questo è stato tranquillo rincuorando la squadra. Domenica ha vinto su una pista in cui tutti dicono che non si può superare. Davvero fantastico“.
Impossibile dare torto al buon Marko, che viene criticato da moltissima gente per le sue dichiarazioni, ma che in materia di piloti ci ha sempre visto lungo, come avvenne con Sebastian Vettel che volle fortemente nella sua squadra. Ora, sul ponte di comando c’è Super Max, e la grande paura degli avversari è che sarà quasi impossibile farlo scendere, perché un talento del genere è difficile da eguagliare.