La F1 sta già pensando alla prossima stagione, e Stefano Domenicali ha parlato di un aspetto molto interessante. Ecco le sue parole.
Il mondiale di F1 è il campionato motoristico più seguito in tutto il pianeta, ed è per questo che molti paesi pretendono di ospitare un Gran Premio. Lo scorso anno ha esordito in calendario il Gran Premio dell’Arabia Saudita, che venne preceduto da quello del Qatar. L’appuntamento di Losail non sarà presente quest’anno per via della concomitanza con i mondiali di calcio, ma tornerà stabilmente dalla prossima stagione dopo un accordo decennale.
Purtroppo, la predominanze delle gare si svolge ormai fuori dall’Europa, su piste che hanno davvero poco di storico. Pochi giorni fa, Max Verstappen ha lanciato un allarme, dichiarando di non voler correre solo su tracciati cittadini. Effettivamente, questa tipologia di gare sta aumentando di anno in anno, ma si tratta di circuiti molto differenti da quello che può essere Monte-Carlo.
Da Baku in poi, si è optato per dei cittadini velocissimi, fatti di lunghi rettilinei e brusche staccate, ed infatti tale scelta ha influito sulla costruzione di piste come Jeddah o Miami. Il prossimo anno arriverà anche Las Vegas, che secondo le indiscrezioni ospiterà il suo primo Gran Premio nella seconda metà di novembre, diventando la penultima gara prima di Abu Dhabi.
In questa stagione, abbiamo avuto la fortuna di rivedere in calendario piste come quella di Melbourne o di Montreal, che riconciliano con il vero spirito di questo sport. Ad ottobre si tornerà anche a Suzuka, così come a Singapore. Il finale di stagione, ormai dal 2014, avviene sempre a Yas Marina, nulla a che vedere con le piste che una volta ospitavano la sfida finale, come il Giappone o Interlagos.
F1, Stefano Domenicali annuncia il numero di gare future
Nel 2022, la F1 avrebbe dovuto raggiungere il numero record di 23 gare da disputare in una singola stagione. Tuttavia, ne avremo invece 22, esattamente come nel 2021, a causa della cancellazione del Gran Premio di Russia. Il Circus ha rotto i contratti con i promoter di Sochi dopo l’invasione delle truppe di Vladimir Putin in Ucraina, ed è già noto sin dalla fine di febbraio che non si correrà mai più da quelle parti.
Stefano Domenicali, CEO della F1, ha annunciato che il prossimo anno verranno corse un massimo di 24 gare, stabilendo il nuovo primato di sempre, anche se non si raggiungeranno le 25: “Per noi è importante mantenere il giusto equilibrio in materia di spostamenti tra le diverse parti del mondo che ospitano le nostre gare“.
Domenicali ha poi aggiunto: “Il prossimo anno non raggiungeremo le 25 corse stagionali, ma dovremmo comunque arrivare ad un buon numero“. Stando a quelle che sono le indiscrezioni, oltre a Las Vegas potrebbe arrivare anche Kyalami, anche se alcune voci parlano di un rinvio al 2024 per il ritorno del Gran Premio del Sudafrica, corso per l’ultima volta nel 1993 con la vittoria di Alain Prost sulla Williams-Renault.
In grande dubbio gli appuntamenti del Paul Ricard e di Spa-Francorchamps. Quello disputato qualche settimana fa è stato, quasi sicuramente, l’ultimo Gran Premio di Francia, mentre per il Belgio c’è ancora speranza. L’ipotesi più plausibile è che a partire dal prossimo anno si corra tra le Ardenne una volta ogni due anni, cosa che già di per sé rappresenta un sacrilegio.
Purtroppo, tutto ciò è mosso dagli interessi economici e non certo da quello dei tifosi, ed un numero così alto di gare sta diventando preoccupante. Piloti, squadre ed addetti ai lavori non hanno più tempo libero da passare a casa o con le famiglie, e questo non è corretto nei loro confronti. Gli introiti, com’è ovvio che sia, aumenteranno a dismisura, ma ogni tanto sarebbe corretto guardare anche alle cose più importanti e non solo ai benefici economici.