Un’inedita prima volta ed un racconto mai sentito prima: ecco come, Carlos Sainz, entrò per la prima volta nei box Ferrari.
E chi sa la scorderebbe, la prima volta nella sede della Scuderia Ferrari? Sicuramente, non chi può permettersi di raccontare di averla vissuta, come tantissimi piloti. Ovvio che le emozioni di quel giorno, siano ancora molto vive nella mente di Charles Leclerc e Carlos Sainz, per loro di tempo non ne è passato tanto.
Quest’anno invece, il madrileno ha anche vissuto la gioia della prima volta davanti a tutti al traguardo, con una Ferrari, ed anche in carriera. Purtroppo, le parole del dirigente gli hanno consegnato una bella doccia fredda, ma Carlos pensa solo a lavorare e tenersi stretto un volante che, immaginiamo, abbia sognato per anni.
Come, lo staff Ferrari, ha conosciuto Carlos Sainz
Ma al di là di quello che vediamo e che ascoltiamo dalle parole dei piloti, tante volte ci sono passaggi interessanti che vengono fuori dopo diversi anni. Infatti, la prima volta di Carlos a Maranello, non la conosceva nessuno se non chi in Ferrari ci lavora. Lo spagnolo non l’aveva mai raccontata, mentre essendo in Italia da più tempo, Leclerc aveva già accennato a qualcosa in altre interviste, compreso il fatto che quando era in Sauber, si fermava spesso ad ammirare le Rosse che erano al box accanto, sognandole.
A dirla tutta, i due incontri con il cavallino di Leclerc e Sainz, sono stati abbastanza singolari, ma quello che non tutti sapevano, appunto, era il retroscena che il madrileno ha rivelato da poco, al magazine GQ. In attesa di capire se anche Mick Schumacher arriverà presto in Ferrari e ci racconterà il suo primo ricordo, godiamoci la strana e simpatica storia, raccontata da Sainz.
“Fu una spedizione segreta – dice Carlos Sainz – perché dovevo aspettare la scadenza del mio contratto con un’altra squadra. Alla fine sono entrato dal retro“. Chissà se al suo team ne erano a conoscenza, ma sicuramente il classe ’94 fece in modo da non essere visto dai paparazzi. E racconta di oggi: “Quando mi sento stanco o sono di cattivo umore senza sapere perché mi ripeto sempre che sono un pilota Ferrari. È aumentato il numero delle persone che ti riconoscono per strada, ci sono più sponsor, eventi, servizi fotografici, più autografi, più rischi di distrazione”, ha terminato l’ex McLaren.