La Ferrari continua a pagare gli effetti dei problemi alla power unit accusati in questa stagione. Previste tante altre penalità.
Una stagione che era iniziata nel migliore dei modi si è trasformata in un vero e proprio incubo per la Ferrari. Mattia Binotto ha dichiarato che la prima parte del campionato è stata positiva, e che non c’è nulla da cambiare all’interno della Scuderia modenese. Si tratta di un’ufficiosa conferma di tutto il gruppo di lavoro, ma è chiaro che le parole del team principal sono una clamorosa distorsione della realtà.
I tifosi e tutto il mondo del motorsport hanno seguito attentamente e commentato quanto accaduto in questa prima parte di campionato, ed affermare che non ci sono problemi legati alle strategie rappresenta anche una presa in giro nei confronti dei fan. La gente aveva riempito Imola lo scorso aprile, ed anche Monza sta andando verso il tutto esaurito nonostante il tracollo rosso dell’ultima parte di stagione.
I tifosi della Ferrari meritano rispetto, e Binotto non sta assolutamente mostrando questo sentimento nei loro confronti. Staremo parlando anche di un ottimo ingegnere, che però in questi quasi quattro anni non si è mai dimostrato all’altezza di Toto Wolff e Christian Horner, sergenti di ferro che a livello politico e comunicativo sono dieci volte superiori al tecnico di Losanna.
A rimetterci c’è sempre e solo il tifoso, ma anche l’immagine della Scuderia modenese. Per ben tre volte in stagione, oltre ai già noti errori clamorosi sulle strategie, abbiamo visto le power unit di Maranello esplodere in una nuvola di fumo, con quella di Carlos Sainz in Austria che si è trasformata quasi in un barbecue.
Va detto che il Cavallino ha fatto un lavoro straordinario nella progettazione di quest’auto, che in mano ad un’altra squadra starebbe, con grande probabilità, comandando sia la classifica piloti che quella costruttori. I guasti all’unità propulsiva hanno tolto a Charles Leclerc due vittorie, mentre quelli che hanno colpito Carlitos a Spielberg sono stati responsabili di una doppietta saltata. I guai, purtroppo, non sono ancora finiti.
Ferrari, arrivano altre penalità nelle prossime gare
In casa Ferrari c’è da risolvere il guaio dell’affidabilità, che nella F1 moderna assume un’importanza capitale. Infatti, per un campionato di ben 22 gare, è possibile utilizzare soltanto tre power unit, altrimenti si va in penalità. La cosa grave è che il Cavallino ha subito un primo arretramento in griglia con Charles Leclerc al Gran Premio del Canada, vale a dire alla nona tappa di questa stagione.
Anche a Carlos Sainz è toccato lo stesso destino in Francia, e sia lui al Paul Ricard che il monegasco a Montreal hanno rimontato in gara sino al quinto posto. Ovviamente, una gara in cui si è costretti a scattare dall’ultima fila è compromessa, a meno di eventi clamorosi che possano ribaltarne le sorti.
Con ogni probabilità, sulla Ferrari di Leclerc verranno montati dei nuovi elementi in Belgio, cosa che si tramuterà in un nuovo arretramento in griglia. Sicuramente arriverà il nuovo ibrido, aggiornato per migliorare l’affidabilità, ma che permetterà qualche guadagno anche in termini di potenza. Spa-Francorchamps è una pista che si presta molto alle rimonte, ma pensare di riprendere la Red Bull di Max Verstappen partendo dal fondo è pura utopia, considerando anche le strategie che di solito sono attuate da Inaki Rueda.
Inoltre, a meno di ulteriori guasti, Charles dovrebbe andare in penalità anche ad Austin, arrivando a montare la sesta power unit, o comunque molti nuovi elementi. Dunque, anche se il monegasco fosse stato ben più vicino a Verstappen nel mondiale, si sarebbe ritrovato con ben due gare di fatto già compromesse, rendendo molto difficile la caccia al titolo. La seconda parte di stagione dovrà essere sfruttata per migliorare ciò che non va, anche se è chiaro che qualche testa dovrà saltare per consentire un passo in avanti.