F1, perché le nuove vetture sono più lente? Scopriamo cosa succede

La F1 ha totalmente cambiato rotta nel 2022 puntando sul ritorno dell’effetto suolo. Ecco come funziona e come vanno le vetture.

Il mondiale di F1 targato 2022 verrà sicuramente ricordato come uno dei più rivoluzionari di sempre. Le monoposto sono totalmente cambiate nelle loro forme, a causa del ritorno all’effetto suolo, che mancava da quarant’anni esatti. L’ultima volta che tale sistema venne sfruttato era stato nel 1982, quando l’incidente mortale di Gilles Villeneuve ed altri eventi nefasti portarono gli organizzatori a rallentare le vetture per renderle più sicure.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

All’epoca vennero così bandite le famose “Minigonne”, che aiutavano e non poco nello sviluppo del carico aerodinamico, dopo la geniale trovata di Colin Chapman sulla Lotus del 1978, campione del mondo con Mario Andretti. Dopo la scomparsa di Gilles, l’effetto suolo salutò così il Circus, prima di ripresentarsi, anche se in maniera ben diversa, in questa stagione.

I regolamenti della nuova F1 vennero annunciati nel 2019, in occasione della conferenza stampa del Gran Premio degli Stati Uniti. Inizialmente, erano previsti per il 2021, ma la pandemia di Covid-19 ha costretto gli organizzatori a rinviare tutto di un anno, ma c’è da dire che le novità non sono affatto dispiaciute a squadre ed appassionati.

Si temeva che tutte le monoposto potessero essere brutte ed uguali tra loro, ed invece abbiamo potuto goderci una grande varietà di idee sin dalle presentazioni. La Ferrari è sicuramente quella che è apparsa più innovativa assieme alla Red Bull, di cui ricorderete i primi giri a Barcellona, dotata di quei canali all’interno delle pance che hanno spaventato la concorrenza.

Rispetto al passato, costruire una monoposto “stretta” e scavata nelle pance non era più un vantaggio così importante, come confermato dal flop della Mercedes che nella prima parte della stagione non ha ancora vinto neanche una gara. Il fondo, con i due canali Venturi, è la parte determinante, visto che da quella zona si crea il 50% del carico aerodinamico.

F1, ecco perché le nuove vetture sono più lente

Le ali delle nuove F1, sia anteriori che posteriori, sono state semplificate e non sono più determinanti nella deportanza della vettura, così come i bargeboard che sono stati banditi. Il motivo di questo intervento? Evitare che le nuove monoposto creassero troppo disturbo aerodinamico, rendendo difficili i duelli ravvicinati.

C’è da dire che l’obiettivo è stato raggiunto, anche se senza DRS è comunque difficile superare, e l’Aston Martin ha ora trovato una soluzione interessante sull’ala posteriore che sfrutta una zona grigia del regolamento. Sarà molto curioso capire se tutto ciò influirà o meno sulla creazione dell’aria sporca, anche se la squadra britannica ha già ricevuto l’ok dalla FIA.

Vi sarete sicuramente chiesto il motivo per cui queste nuove F1 hanno perso prestazione rispetto alle precedenti, e le spiegazioni sono molteplici. Innanzitutto, c’è da valutare un pesante incremento del peso. Dai 730 kg dello scorso anno si è saliti ad un minimo di 798, ma va sottolineato che si tratta del peso minimo, che tante squadre non sono riuscite ad avvicinare.

La Red Bull, ad esempio, ha problemi di “sovrappeso” sin da inizio anno, ed è ancora attorno agli 810 kg, chiaramente senza benzina. Questo significa che le vetture possono arrivare a toccare i 900 kg con il pieno, ad inizio gara, praticamente dei numeri da prototipi della 24 ore di Le Mans e non da monoposto.

Anche il taglio del carico aerodinamico è un fattore, e va detto che queste monoposto sono molto competitive nelle curve veloci, mentre il peso influisce e non poco sui punti di staccata e sulle curve lente. I piloti, come ha spiegato Max Verstappen, hanno dovuto trovare dei nuovi punti di riferimento e devono attaccare in maniera meno aggressiva la curva, perché c’è il rischio di perdere il controllo a causa del peso in eccesso.

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