Cosa succede quando una Jeep Wrangler del 2008 a lungo esposta alle intemperie viene pulita e rimessa a nuovo? Il risultato è spettacolare.
Quando ci si aggira per le città o ancor di più per le perferie ci si imbatte spesso in vetture abbandonate e lasciate invecchiare malamente e senza cura. Questo è quanto capitato ad una Jeep Wrangler del 2008, ritrovata e lucidata con ottimi risultati.
Il fuoristrada a stelle e strisce era stato parcheggiato in esterno, di conseguenza è stato sottoposto ad ogni genere di clima. Dalla pioggia, alla neve, dalla grandine, al sole cocente. Tutti agenti che di certo non fanno bene alla carrozzeria dei veicoli. Se poi a questo si somma che non è mai stata pulita, si può solo immaginare in che condizioni è stata ritrovata.
Tra fango e foglie infilate ovunque, oltre a diverse macchie di unto sulle sellerie l’addetto della AMMO NYC ha dovuto lavorare parecchio. Innanzittutto ha dovuto rimuovere tutte le componenti interne estraibili così da dar loro una bella ripulita, quindi, per quanto concerne gli esterni è stato applicato l’antiruggine. Sono state rinnovate le parti danneggiate dal tempo, levigata la carrozzeria e ridata la vernice blu e la pittura protettiva.
Jeep Wrangler, com’è iniziata la storia
Il fuoristrada è stato ideato dalla Jeep a partire dal 1986 in sostituzione della CJ. Nel corso degli anni sono uscite quattro versioni differenti: la YJ, la TJ, la JK e la JL.
Nata dalle ceneri della CJ-7 lo studio per questa macchina partì nel 1982 sotto la guida dell’ingegnere capo Chuck Mashigan. Nell’autunno del 1983 il progetto definitivo ricevette l’ok e il costruttore statunitense cominciò a produrre i primi prototipi per verificare la bontà del nuovo telaio.
Nella primavera del 1984 vennero realizzate le prime scocche di quello che poi sarebbe diventato l modello definitivo, utile altresì per i collaudi su strada. Al termine del 1985 lo sviluppo vedrà il compimento e nel febbraio 1986 al Salone dell’Auto di Chicago farà la sua prima apparizione in pubblico la Jeep Wrangler.
A partire dal 13 maggio dello stesso anno in Canada, presso lo stabilimento di Brampton si darà l’avvio alla vera e propria produzione e quindi alla messa in vendita.
L’obiettivo della Casa dell’Ohio era creare un mezzo che fosse più confortevole e maneggevole rispetto alla vecchia CJ, così da riuscire ad attirare più acquirenti che cercavano un veicolo non solo per il pure divertimento, ma anche per i normali spostamenti quotidiani. Il design quindi è stato ampliato nella carreggiata, l’altezza da terra resa leggermente inferiore e sono stati inseriti nuovi ammortizzatori. Il parabrezza è stato allargato e reso reclinabile, le spazzole dei tergicristalli poggiate sul parabrezza ne hanno conferito un tratto distintivo, con sportelli removibili e lavabili.
Dal punto di vista del propulsore, la prima gamma era tutta a benzina. Il 2.5 AMC serie 150 4 cilindri con cambio manuale a 5 rapporti e il 4.2, 6 cilindri in linea AMC, serie 258 da 112 cv a 5 marce manuale o automatico a 3.Questa opzione sarà disponibile fino al 1990. Poi debutterà il nuovo 4.0, 6 cilindri AMC serie 242 da 180 cavalli a iniezione.