L’ex F1 fa a pezzi lo staff Ferrari: sentite cosa ha rivelato

I recenti errori di strategia del box Ferrari hanno finito per penalizzare Leclerc. Ecco la soluzione estrema suggerita da un ex pilota.

In inverno aveva dato l’impressione di poter vincere se non a mani basse, almeno con un minimo di facilità vista la competitività complessiva della F1-75 e invece a nove eventi dalla fine del campionato la classifica generale della Ferrari ci racconta ben altro.

Carlos Sainz, Ferrari (Ansa Foto)
Carlos Sainz, Ferrari (Ansa Foto)

Non che effettivamente non siano stati fatti passi avanti rispetto al 2021 e soprattutto al 2020, una delle stagioni più complicate per il marchio modenese dall’inizio della sua storia nelle corse, ma le basi che aveva posto davano un idea diversa.

A giro di boa andato la Rossa vanta un handicap di 97 punti dalla Red Bull tra i costruttori, e 80 tra i piloti con Leclerc ad inseguire Verstappen. Un gap piuttosto importante che potrà essere colmato soltano con una serie di circostanze favorevoli, al limite del miracoloso.

Ma com’è stato possibile che una vettura tanto forte potesse rivelarsi un bluff? Le risposte sono molteplici. Una, la più tecnica, l’ha fornita lo stesso team principal Mattia Binotto secondo cui, nella rincorsa alla prestazione ci si è dimenticati dell’affidabilità. L’altra, più umana, ha a che fare con la confusione che regna sovrana in scuderia a causa dell’ansia da risultato.

La necessità di riscattarsi dopo un periodo buio ha giocato un brutto scherzo a Maranello che, tra corridori e muretto è stata protagonista di diversi svarioni.

Cosa deve fare la Ferrari per riprendersi

Analizzando nello specifico gli sbagli del gruppo decisionale, tre sono stati i gran premi tragici. I pit stop non azzeccati di Monaco, Silverstone e Budapest hanno compromesso la gara di Charles, mentre in Francia è toccato a Sainz rimanere fregato.

Alla luce di certi pasticci c’è chi come Ralf Schumacher ipotizza una prossima sostituzione del vertice della squadra e chi come Marc Surer che consiglia una ristrutturazione di massa.

Chi si occupa della strategia dovrebbe essere rimosso“, ha affermato l’ex Brabham a Formel1.de. “Sono recidivi per cui io manderei via tutti. E’ incredibile sbagliare così tanto“.

Spostando invece il focus sul recente round magiaro, il 70enne svizzero ha quindi ironizzato sulle scusanti trovate a caldo dal boss di Losanna, secondo cui a mancare era stata la monoposto e non un problema di pneumatici errati (le dure messe a Leclerc pur consapevoli che non avrebbero funzionato).

E’ ovvio che se monti le gomme sbagliate la vettura diventa lenta. Il monegasco prima della sosta era al comando!“, la considerazione rimprovero dell’elvetico che successivamente ha puntato il dito contro la presidenza. “Qualcuno dovrebbe chiedere cosa sta succedendo visto che dispongono della macchina più rapida del lotto“.

A mancare dunque, sarebbe pure il pugno di ferro di John Elkann, non all’altezza dei predecessori Enzo Ferrari, Luca di Montezemolo o Sergio Marchionne, non esenti neppure loro da momenti delicati quando si erano trovati al timone dell’equipe. “Non hanno più qualcuno capace di esporsi, metterci la faccia“, ha sostenuto l’ex driver. “Forse è per questo che sono in crisi in questa fase“.
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